Affitti brevi: cosa dice la legge in Abruzzo e come tutelarsi

L’Abruzzo è una delle prime Regioni, insieme a Puglia e Veneto, che vedrà l’applicazione del CIN per gli affitti brevi. Ma di cosa si tratta di preciso

La stagione vacanziera è pronta a partire e l’Abruzzo è pronto ad accogliere le migliaia di turisti che affolleranno la Regione, diventata una delle mete più popolari da qualche anno a questa parte, grazie alla grande varietà che il suo territorio sa offrire. Con l’arrivo delle vacanze però, arrivano nuove regole e leggi utili sia ai proprietari delle strutture ricettive che ai turisti, così che si possa essere ben informati durante il proprio soggiorno.

Cosa cambia in materia di affitti brevi? inabruzzo.it
Cosa cambia in materia di affitti brevi? inabruzzo.it

A finire nel mirino sono i cosiddetti affitti brevi. Con tale formulazione, si intendono quei contratti di locazione che non eccedono i 30 giorni di durata e che, spesso, riguardano per lo più gli affitti a uso turistico. Da quest’anno però, per tutte le strutture ricettive registrate come tali, sparse sul territorio Nazionale, sarà necessario possedere un numero identificativo, il cosiddetto CIN.

Cosa serve sapere

In ottemperanza all’articolo 13-ter dell decreto legge 18 ottobre 2023 numero 145, anche noto semplicemente come “Decreto Anticipi”, che riguarda “misure urgenti in materia economica e fiscale, in favore degli enti territoriali, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili”, è stata prevista l’introduzione del CIN (Codice Identificativo Nazionale) relativamente agli affitti brevi. La materia degli affitti brevi viene regolata dal D.L. 24 aprile 2017 n. 50 all’articolo 4.

Ecco le strutture interessate inabruzzo.it
Ecco le strutture interessate inabruzzo.it

Negli scorsi giorni, il Ministero del Turismo ha pubblicato un decreto, che aiuta a capire per bene la funzionalità del CIN: si tratta infatti di uno strumento che dovrà servire come tramite, per permettere una comunicazione trasparente e veloce tra la banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche e le banche dati regionali e delle Province autonome delle strutture ricettive e degli immobili destinati a locazione breve o per finalità turistiche.

Il risultato che il Ministero vuole raggiungere con l’applicazione di questo decreto, è una profonda tutela del consumatore che saprà di star locando presso un immobile controllato e certificato, oltre che una tutela per il locatore in materia di concorrenza sleale. Sarà inoltre più semplice mappare e monitorare la situazione delle strutture ricettive (intese sia come strutture alberghiere ed extra-alberghiere che come immobili privati a uso abitativo adibiti a contratti di locazione per finalità turistiche) su territorio Nazionale.

L’Abruzzo sarà tra le prime regioni, insieme a Puglia e Veneto, ad approcciarsi a questa novità anche se solo in via sperimentale, cosa che si traduce al momento in nessuna sanzione nel caso in cui una struttura non disponga di CIN. Tuttavia, i cittadini che lo desiderano, possono già fare richiesta al Ministero del Turismo per l’assegnazione del CIN. Bisogna infatti ricordare che, trattandosi al momento soltanto di un decreto legge, le disposizioni in esso contenute saranno applicabili solo dopo 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

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