Affitti brevi: quando fare attenzione e quando si rischia la sanzione

Le nuove regole sugli affitti brevi. A cosa bisogna fare attenzione quando si affitta e quali sono i problemi a cui si può andare incontro?

In Abruzzo, già da quasi due mesi, ha avuto inizio la stagione turistica estiva, che quest’anno, come era stato annunciato, si sta rivelando particolarmente ricca. I visitatori affollano ogni angolo della regione, attratti ora da un mare limpido e da una spiaggia bianca, ora da un’escursione per i verdeggianti boschi. Con il grande afflusso di turisti però, oltre agli onori arrivano anche gli oneri e bisogna stare attenti.

Arrivano le nuove regole inabruzzo.it
Arrivano le nuove regole inabruzzo.it

Da qualche settimana infatti, si parla in maniera sempre più insistente delle nuove regole in materia di affitti brevi. La fattispecie degli affitti brevi è normata dal regolamentato dell’art. 4 del D.L. 50/2017, che definisce come tali quei contratti che comprendono l’affitto a privati, per un periodo di tempo non superiore a 30 giorni. Adesso però, qualche altro elemento arriva a completare il puzzle e i locatori dovranno fare attenzione.

Cosa cambia

Il Ministero del Turismo, negli scorsi mesi, ha promosso un’iniziativa che ha lo scopo di creare un sistema attivo e puntuale di monitoraggio della situazione turistica in italiana. Il progetto è quello di istituire una banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve e per finalità turistica (Bdsr). L’Abruzzo in questo senso, gioca un ruolo fondamentale.

Ecco cosa cambia inabruzzo.it
Ecco cosa cambia inabruzzo.it

La regione è infatti una delle quattro (insieme a Veneto, Calabria e Puglia) a fare da “pilota” per l’intera operazione. Le strutture ricettive e gli immobili a uso di locazione breve, riceveranno il Codice Identificativo Nazionale (CIN). Per questi primi mesi, considerando che si tratta di veri e propri test dato che non è ancora nemmeno stato pubblicato il Decreto Legge, la mancata esposizione del Codice non sarà da considerarsi come punibile.

A breve però, secondo quanto riferito da fonti interne al Ministero del Turismo, si dovrebbe procedere con l’emanazione del Decreto che avrà tempo 60 giorni per essere trasformato in legge. La pubblicazione del Decreto, oltre a segnare la nascita della Banca dati nazionale, porterà con sé tutte le varie sanzioni che potranno essere somministrate a chi non esibisce il CIN.

La ratio dietro tale scelta, sta nel tentare di regolamentare un settore, quello degli affitti brevi, che negli ultimi anni si è ingrandito a dismisura, andando a sostituire in molti casi, il lavoro dei più classici alberghi. Per questo motivo, risulta essenziale segnare una linea netta tra quelle strutture che sono riconosciute dallo Stato e quelle che si improvvisano strutture ricettive, senza avere alcun tipo di autorizzazione. Si va dunque, verso una statalizzazione di un settore che, fino soltanto a quest’estate, è totalmente in mano ai privati.

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