Agnova
frazione di: Cortino (Te)
area: Monti della Laga
Introduzione
Agnova, frazione di Cortino che sorge a 977 metri sul livello del mare, è popolata da appena dodici residenti per un totale di soli otto nuclei familiari. Il piccolo centro abitativo si trova in cima ad una collina che le località circostanti possono vedere con chiarezza e, appena oltre il borgo, su una piccola altura sorge la bella chiesa, anch’essa di ridotte dimensioni. La distanza che separa questa frazione da Teramo e da Pagliaroli è stimata rispettivamente a 28 chilometri e 7 chilometri. L’esiguo numero di residenti della frazione di Cortino, che un tempo traevano il loro sostentamento dall’allevamento del bestiame, ha il pregio di essere molto accogliente con i forestieri. Il nome del luogo in cui risiedono, Agnova, vuole sottolineare la novità dell’insediamento: significa infatti “la terra nuova”.
Storia
1134
Gusberto o Guiberto di Suppone affida alla chiesa aprutina, per mezzo del vescovo Guido II, ogni suo avere presso “Nove”.
1324
Viene stilato un documento riguardante l’apparato ecclesiastico della diocesi aprutina che attesta l’appartenenza della chiesa di Santa Giusta alla chiesa di Rocca Santa Maria.
1804
Nel borgo di Agnova risiedono 51 persone.
1805
La parrocchia di San Giusta, già dotata di un curato, viene annessa dall’episcopo di Teramo, F.A. Nanni, alla realtà ecclesiastica di Pezzelle.
1807
Il primo cittadino di Agnova si prende l’onere di versare la somma di 22 ducati e 90 grana per provvedere alle necessità di 125 militari provenienti dalla Francia, i quali erano giunti in questo piccolo borgo il 9 Settembre. Due mesi dopo, giorno 20, tre banditi – Francesco Pantano di Vincenzo, proveniente da Fiume, Carlo di Giovanni, nato ad Agnova, e Giovanni di Giovan Felice Varano, nativo di Guardia Vomano, sono condannati a morte e uccisi con la forca a San Giorgio.
1812
Dopo aver fatto ardere un cero, Vincenzo Fragassi di Aiello procuratore di Bernardo Nardi di Cervaro diventa affittuario della Montagna detta di Agnova e Fiumata, condivisa da Cajano, Pezzelle, Piano Fiumato, Vernesca e Lame, per la somma di 440 Lire, vale a dire 100 Ducati (A.S.Te – Int. Franc. B.57).
1816
Agnova diventa territorio non soltanto del comprensorio di Montagna di Roseto, al quale già apparteneva da tempo, ma anche del Comune di Cortino.
Da vedere
Nel piccolo paese si mantengono ancora in buone condizioni alcune costruzioni in pietra risalenti ai secoli XVIII e XIX, caratterizzate da porte di accesso e finestre che si contraddistinguono per cornici rettilinee tanto modeste quanto raffinate e per le mensole riccamente decorate. Degna di nota un’abitazione risalente al 1780 il cui portaletto è decorato da motivi floreali e figure angeliche. Ancora oggi è possibile osservare ad Agnova una parte dell’aggregato urbano risalente ad epoche più lontane, citato da documenti storici sin dal 1134. La chiesa del paesino è dedicata a San Giusta, la santa patrona festeggiata il primo giorno del mese di Agosto, e custodisce un altare in legno del periodo barocco con piccole colonne tortili e una raffigurazione di San Giusta insieme a San Paolo e San Pietro risalente al XVIII secolo.
Chiesa di Santa Giusta
La chiesa, intitolata a Santa Giusta, compare fin dal 1324 nelle citazioni scritte e nei registri. È a navata unica, con tetto a capanna e un piccolo campanile a vela. La muratura è in pietre locali squadrate e legate tra loro con malta. Conserva all’interno un altarino in legno barocco con colonnine e una tela settecentesca raffigurante Santa Giusta, San Pietro e San Paolo, di stile molto semplice; bella l’acquasantiera, decorata con un motivo a rosette.
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