Cresce la preoccupazione per gli alimenti gluten free: sono sicuri per la salute? Ecco cosa rivela uno studio shock.
Gli alimenti gluten free sono sempre più diffusi tra chi soffre di celiachia o chi sceglie semplicemente di evitare il glutine. Tuttavia, dei recenti studi mettono in discussione la sicurezza e la qualità di questi prodotti. Un’indagine condotta dall’associazione americana Moms Across America ha sollevato delle serie domande sugli ingredienti e le sostanze presenti in questi cibi senza glutine.
Il test ha rivelato, infatti, la presenza di pesticidi, glifosato e persino tracce di glutine in alimenti che, teoricamente, dovrebbero esserne completamente privi. Vediamo insieme cosa contengono davvero e i potenziali rischi di questa categoria di alimenti.
Alimenti gluten free: cosa contengono davvero?
Dallo studio dell’associazione Moms Across America, in cui sono stati analizzati 46 prodotti senza glutine, tra cui pasta, pane, snack e prodotti a base di riso, si è scoperto che ben 44 di questi contenevano glifosato, un erbicida classificato come “probabile cancerogeno” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La direttrice dell’associazione Moms Across America, Zen Honeycutt, ha dichiarato che, nonostante l’impegno dei produttori ad utilizzare ingredienti sani e naturali, il governo statunitense permette ancora l’uso di numerosi prodotti chimici nocivi.
Questo mette a rischio la salute dei consumatori che inconsapevolmente ingeriscono sostanze dannose anche attraverso alimenti considerati sicuri. Il glifosato è una sostanza chimica utilizzata nelle coltivazioni per velocizzare il processo di essiccazione del grano. Il 21% dei campioni testati conteneva glifosato a livelli superiori a 10 ppb (0,1 mg/kg), limite di rilevabilità secondo gli standard europei. In realtà, anche una quantità minima può essere pericolosa, causando effetti negativi sulla salute umana.
Un altro dato allarmante riguarda anche le tracce di glutine in alcuni dei prodotti testati. In particolare, 4 campioni su 46 superavano i 20 ppm (0,02 mg/kg) consentiti dalla FDA (Food and Drug Administration), mettendo a rischio i consumatori con celiachia. Dal test è emersa anche un’altra criticità sul valore nutrizionale degli alimenti gluten free. Tutti i campioni esaminati avevano un contenuto di minerali molto basso, un segno di scarsa qualità nutrizionale.
Questo solleva ulteriori dubbi sul fatto che questi alimenti siano una scelta salutare per chi decide di seguire una dieta priva di glutine, che soffra di celiachia o meno. Mentre la richiesta di alimenti senza glutine continua a crescere, è fondamentale che le persone siano consapevoli e informate su ciò che realmente acquistano e ingeriscono e che i governi adottino misure più stringenti per garantire la sicurezza di questi prodotti e la salute dei consumatori.