È allarme sulla carta d’alluminio utilizzata in cucina: tutti fanno l’errore di usarla con questi alimenti rischiando così la propria salute.
L’alluminio è uno dei materiali più comuni utilizzati in cucina: pensiamo ai fogli per la conservazione del cibo, alle vaschette per cucinare usa e getta, così come anche alcuni attrezzi e pentole. Ogni giorno, senza pensarci troppo, milioni di italiani utilizzano l’alluminio facendolo entrare in contatto col cibo che viene poi ingerito. A questo proposito il Ministero della Salute ha lanciato l’allarme sull’utilizzo dell’alluminio in cucina, sia per cucinare che per conservare gli alimenti: trattandosi pur sempre di un metallo, i rischi per la salute, se consumato in dosi elevate, sono elevatissimi.
Soprattutto se utilizzato durante la cottura l’alluminio, inclusa la comune carta stagnola spesso utilizzata per le cotture al cartoccio, rilascia delle microparticelle metalliche che migrano e si insidiano nel cibo a contatto con esso. Il fenomeno è stato provato anche dalle analisi effettuate dal dipartimento di chimica dell’Università di Milano e confermato dall’Istituto Superiore di Sanità. A questo proposito, quindi, il Ministero della Salute ha deciso di pubblicare alcune linee guida sul corretto utilizzo dell’alluminio in cucina.
Carta alluminio: tutti commettono questo grave (e pericolosissimo) errore in cucina
Anche a freddo le particelle di alluminio possono trasferirsi sul cibo, dipende tutto dal tipo di alimento con il quale viene in contatto. Anche un banale panino imbottito può trasformarsi in un azzardo per la salute: secondo l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha stabilito che l’uomo può assumere in sicurezza soltanto 1 mg di alluminio per kg di peso corporeo a settimana. Una persona di medio peso, dunque non può assumere più di 70 mg di alluminio in 7 giorni.
Fortunatamente il Ministero ha pubblicato una lista esaustiva di comportamenti da adottare per evitare un surplus di consumo di alluminio. Tra questi è consigliabile non utilizzare mai l’alluminio a contatto con alimenti molto acidi o molto salati come limone, aceto, pomodoro, capperi sotto sale ma anche salumi ad alto contenuto di sodio. Inoltre gli alimenti non devono rimanere a contatto per più di 24 ore con il cibo a temperatura ambiente, si possono superare le 24 ore soltanto a temperatura di refrigerazione o congelamento.
Discorso diverso per gli alimenti solidi secchi come caffè, cioccolato, frutta secca, spezie ed erbe, pasta, cereali, legumi, prodotti da forno: questi non corrono il rischio di contaminazione da alluminio e possono rimanerci a contatto anche a temperatura ambiente oltre le 24 ore. Per quanto riguarda le pentole e gli utensili da cucina, l’accorgimento principale deve essere quello di non graffiarli durante il loro utilizzo e, successivamente, di non lavarli con prodotti abrasivi.
