L’arrosticino abruzzese ha bisogno di essere tutelato. Polemiche da parte di Cia Abruzzo per la mancata convocazione in commissione regionale per la tutela.
Quando si pensa all’Abruzzo e lo si associa al cibo, saranno sicuramente tante le specialità e le prelibatezze che verranno in mente da gustare, in grado di far percepire morso dopo morso, tutta la storia d’allevamento e agricoltura che ha portato all’edificazione dell’attuale cultura abruzzese. Se però si dovesse chiedere di identificare l’Abruzzo con un singolo piatto, la risposta di molti non potrebbe che essere sua maestà l’arrosticino.
Un piatto che richiede sapienza nella preparazione, sia nella scelta della giusta carne che nella cottura. E proprio per l’importanza culturale che cammina di pari passo con la bontà dell’arrosticino, è necessario che questo piatto venga tutelato in maniera attenta dai giusti enti. Proprio per questo, è stata istituita una commissione regionale per la tutela dell’arrosticino, cosa che ha generato però diverse polemiche.
L’attacco della Cia
A restare scottata dalla costituzione della commissione Agricoltura regionale, finalizzata precisamente alla tutela dell’arrosticino, è stata la Confederazione italiana agricoltori Abruzzo (Cia). I vertici si sono infatti detti rammaricati e stupiti, visto che, durante la discussione riguardante proprio la tutela dell’arrosticino abruzzese, nessun rappresentante della Cia è stato convocato. I vertici sono infatti rimasti sgomenti davanti a questa mancata presa in considerazione, di un ente estremamente importante per la tutela di agricoltori e allevatori del territorio.
A chiarire nel dettaglio le posizioni della Cia, riguardo alle perplessità generate da questa mancata convocazione, è stato direttamente il presidente regionale della Confederazione italiana agricoltura Nicola Sichetti, che ha definito questo atto “grave lacuna nel processo decisionale”. Ha continuato, spiegando il perché di questa scelta di parole:”Cia Abruzzo ritiene che avrebbe dovuto essere coinvolta in un’iniziativa così importante e strategica per il futuro di questo prodotto”.
Come viene infatti ribadito da Sichetti, a legittimare la loro partecipazione sarebbe dovuto essere ciò che la Cia rappresenta per agricoltori e allevatori. Viene infatti fatto presente di come la Confederazione si sia da sempre fatta portavoce di circa 9.500 tra agricoltori e allevatori abruzzesi:”Una parte importante del mondo allevatoriale abruzzese è stata privata della possibilità di apportare il proprio contributo costruttivo alla discussione”.
Sichetti ha concluso, auspicandosi che si sia trattato soltanto di una dimenticanza a cui la Regione potrà sopperire, già dal prossimo incontro della Commissione. Secondo Sichetti infatti, sarebbe necessario:”coinvolgere attivamente la nostra organizzazione in tutte le iniziative riguardanti il settore agricolo e, in particolare, la valorizzazione dei prodotti tipici abruzzesi”