Avezzano (Aq): Castello Orsini Colonna

Il castello Orsini–Colonna di Avezzano e il suo museo d’arte moderna: massima espressione di robustezza ed eleganza
In Abruzzo si può notare un ingente numero di castelli e fortezze entro le mura dei quali si sono poi sviluppati i nostri amatissimi ed anche molto frequentati borghi, ma in alcuni casi ci limitiamo ad osservare soltanto la grandezza e la robusta consistenza delle ciclopiche mura che ci colpiscono portando a chiederci molto spesso anche come sia stato possibile costruire simili strutture in un passato dove si doveva fare a meno della straordinaria ed avanzata ingegneria senza la quale oggi si arresterebbe qualsiasi tipo di produzione ,non sempre facciamo caso anche all’elegante resa di queste strutture e che le diversifica l’una dall’altra , come accade per esempio per il raffinato castello Orsini – Colonna di Avezzano.
Avezzano è collocata tra il monte Salviano ed il monte Velino, mentre nella sua porzione meridionale presenta il famoso Fucino : il nucleo della vecchia città è situato proprio nei pressi del castello Orsini . Il nome di “Avezzano” compare per la prima volta in questa forma nel “Chronicon” di Leone Marsicano un cardinale che lo cita a proposito della chiesa di San Salvatore. Anche il suo nome in un certo senso dà spazio alle interpretazioni visto che ci sono tre diverse ipotesi che sono state fatte in merito alla sua origine : alcuni fanno risalire il nome “Avezzano” al dialetto del del luogo , infatti il dialettale termine “Auazzàne”che è diffuso soprattutto dalla provincia di Rieti alla valle del Liri e serviva per indicare i boschi di Ontani vista la vicinanza con ambienti umidi , dunque l’etimologia originaria in questo caso sarebbe “alnetianus”; un’altra ipotesi, condivisa da un gran numero di studiosi è che il nome della città derivi da “Ad vezzianum”, perché in età romana erano presenti su questo territorio molti esponenti della famiglia Vezzia , ossia i Vetii; ultima ,ma non meno condivisa ipotesi è che il nome “Avezzano” possa derivare da “Ave Iane”, per l’esistenza , in questa zona di un tempio dedicato a Giano bifronte , con una scritta “ Ave Giano”, da cui appunto deriverebbe “Ave- zano”.
È un paese che nel corso dei secoli in più occasioni ha dovuto fare i conti con l’attività tellurica per cui è tristemente famosa la catena appenninica, motivo per cui la grande varietà di strutture e di costruzioni non sono sempre descritte nella loro forma originale visto che molto spesso in seguito a fortissimi terremoti sono state ricostruite, ma sicuramente a rallentare le ricostruzioni ci sono state anche le guerre mondiali che ha impegnato le risorse nazionali per lungo tempo causando scarsità di materiale ,ma anche e soprattutto, scarsità di manodopera , la quale era impegnata soprattutto a ricostruire abitazioni ed edifici pubblici, mettendo da parte gli edifici storici e culturali. Dunque la ricostruzione di questi ultimi fu lenta e soggetta a diverse pause , dovuta soprattutto alla crisi economica che le guerre avevano portato con sé.
Il castello Orsini – Colonna fu voluto da Gentile Virginio Orsini che poi ha dato la denominazione alla struttura; esso è stato costruito attorno alla torre di Gentile da Palearia che era signore di Manoppello di cui rimanevano soltanto i resti . Sul portale ogivale della struttura è scritta questa frase “Ad exitum seditiosis Avejani” che in realtà rappresenterebbe proprio lo scopo per cui la fortezza è stata concepita dall’ingegnere Francesco di Giorgio Mantini che proprio in questi anni era al servizio degli Orsini , quindi fece il progetto proprio su loro richiesta . Nel 1565 il castello poi fu ampliato e dotato di un grande giardino rinascimentale per volere di Marcantonio Colonna che poi dotò la struttura anche di un ingresso monumentale e trionfale in onore della battaglia di Lepanto. I Colonna si presero cura del castello fino al 1806, quando in seguito all’abolizione dei Feudi, presero i Lante della Rovere il controllo sulla struttura , fino al 1905 quando fu acquistata dal Vicesindaco di Avezzano , Francesco Spina che lo trasformò in parte in albergo,in parte in una scuola ed un’altra porzione fu utilizzata dal Tribunale di Avezzano. In seguito a degli scavi archeologici più recenti furono riportate alla luce nuove stanze che diedero vita al “Museo di Arte Moderna”: c’è da dire che comunque il castello ospitava già in precedenza mostre e convegni d’arte e non solo quindi l’idea di allestire il museo probabilmente venne proprio per questo .
La rocca costruita da Gentile de Palearia, signore del contado di Avezzano, era stata eretta nel 1181 fuori dalle mura di Avezzano; a questo signore successe una famiglia toscana , la famiglia Corsi, e proprio durante il dominio di queste due famiglie , antiche e potenti, la rocca visse un momento di grande splendore, in cui non subì grandi modifiche, cosa che invece avvenne con l’avvento dei Colonna, in seguito ad un matrimonio tra Orsini e Colonna che inaugura anche il nuovo nome della struttura.
Il castello di Avezzano è una fortezza a tutti gli effetti , sebbene non lo sembri immediatamente avendo lineamenti eleganti e sobri , che non le conferiscono una ferma presenza, ma in realtà l’eleganza è una delle caratteristiche immancabili di fortezze rinascimentali: le sue mura sono molto spesse a tal punto che hanno resistito anche al terremoto del 1915, ed alle guerre che le hanno danneggiate ma non distrutte . La sua è una forma rettangolare con torrioni cilindrici ad ogni angolo ed un mastio rotondo presente nella porzione superiore che è particolarmente visibile, e sorgeva verso il lato sud – ovest , mentre non mancano anche dettagli decorativi ed architettonici che la rendevano elegante e raffinata oltre che ricca di simboli che quasi ne descrivevano la storia.
La sua struttura quadrangolare appunto, ne evidenzia ulteriormente la ciclopica realizzazione che doveva avere lo scopo appunto di difendere e questo è evidenziato anche dall’alto basamento con scarpata che serviva a tenere il nemico a debita distanza oltre che a scoraggiarlo nella su impresa, il fossato tutt’intorno oggi è secco ma un tempo era probabilmente ricolmo d’acqua proprio perché potesse essere invalicabile. Certo è che quando Marcantonio si occupò dell’abbellimento della struttura cercò intanto di renderla fine ed elegante internamente dotandola di affreschi e decorazioni, ma modificò anche l’apparato esterno che venne dotato di un grandissimo giardino, dunque il fossato che circondava il castello ed appariva antiestetico, venne riempito di splendide piante ornamentali.
L’ingresso alla struttura è caratterizzato da due accessi: il primo ad arco acuto che è stato fatto dagli Orsini nel 1490; il secondo accesso invece è stato realizzato nel 1565 dai Colonna ed ha una decorazione particolare che rende ancora più elegante la sua realizzazione: presenta bugne a punta di diamante sormontate da un architrave trapezoidale con una particolarità, infatti esso è sormontato da due orsi arrampicatori, e questo è il simbolo della famiglia Orsini e questi orsi offrono delle rose , rivolgendosi verso lo stemma della famiglia dei Colonna, in un gesto di riverenza , stemma posto al centro dell’architrave.
La fortezza, nella porzione superiore, si conclude con un coronamento costituito da da un apparato sporgente sorretto da beccatelli , che è un elemento architettonico che veniva utilizzato per sostenere delle parti sporgenti di un edificio soprattutto dei castelli e degli edifici storici, e poteva essere in pietra , legno o terracotta , ed era una sorta di piccola mensa che permetteva di dare appoggio ad una porzione di un edificio di pianta maggiore rispetto a quella sottostante; in questo caso però rimane ben poco di questi piccoli elementi. Non bisogna dimenticare un fattore determinante: dal Rinascimento in poi questa struttura subisce modifiche ingenti tant’è che venne trasformata da fortezza a palazzo residenziale e questo fatto lo porta a ridursi a modulo abitativo.
Anche se nel corso del tempo essa ha subito ingenti modifiche ed è stata distrutta parzialmente da avvenimenti , rimane comunque una delle strutture in assoluto più significative d’Abruzzo, non a caso oggi gli spazi interni sono stati completamente ricostruiti e quelli esterni sono ampliamente curati rimandando proprio alla raffinatezza rinascimentale.
In più internamente esso ospita, nello specifico al piano superiore, una Pinacoteca , ed in particolare una “Pinacoteca d’Arte Moderna” con un’importantissima collezione di opere d’arte moderne e contemporanee ed ovviamente , ci si preoccupa soprattutto di mettere in mostra opere di artisti abruzzesi . Al pian terreno invece si trova un grandissimo auditorium, elemento assolutamente attuale, che non ha nulla a che fare con la storicità del castello ma che comunque viene molto utilizzato, infatti è proprio qui che vengono organizzati convegni e concerti d’occasione, molto spesso proprio per la classe del luogo.

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