Il castello-recinto di Barisciano (Aq)
La fortezza di Barisciano, le cui rimanenze sono collocate sulla cima di una collina a oriente rispetto al nucleo abitato, fa parte del tipo di castello-recinto di dorsale. Per le sue dimensioni insolite e per la sua posizione a controllo dei percorsi del Gran Sasso ad occidente e della pianura di Navelli a oriente, il perimetro fortificato è un esempio molto interessante che si distingue da altri con una struttura simile per via della grande distanza che intercorre dal nucleo abitato. Probabilmente costruito su un presidio più antico, è collocato in modo strategico all’entrata dell’altopiano di Navelli, a guardia di un’estesa parte di territorio percorsa dalla grande mulattiera che portava da L’Aquila a Foggia.
Il recinto esibisce una pianta quadrata con resti di qualche struttura interna e preserva alcuni tratti della cinta muraria, tuttora protagonisti nel paesaggio, il cui perimetro è tutt’oggi riconoscibile, sebbene in rovina, con i quattro torrioni di fiancheggiamento, di cui i meno alti sono a “L”. Il recinto è in forte discesa, similmente a quello di San Pio delle Camere, ma, contando su una protezione naturale a precipizio sul versante alto, esibisce il puntone a forma di pentagono, probabilmente costruito precedentemente rispetto alla cinta muraria, in cima alla collina sul versante in declivio che vigila sulla strada che va in direzione di Campo Imperatore.
L’area, situata in modo significativo tra la zona dello zafferano di Navelli e San Demetrio e le fortificazioni pastorali di Castel Monte e di Calascio, impressiona notevolmente sotto il profilo ambientale ed è molto interessante per quanto riguarda le presenze architettoniche sparse nel borgo e sul territorio.
Nel 1423 il castello fu occupato da Braccio di Montone in seguito ad un duro assedio, dopo aver preso parte, nel 1294, alla fondazione di L’Aquila. Probabilmente intorno al Cinquecento, quando le esigenze di difesa vennero meno, il castello-recinto venne abbandonato.
Il terremoto ha gravemente danneggiato i resti della torre pentagonale, provocandone il crollo quasi totale.