A partire da gennaio 2024, le mamme lavoratrici potranno beneficiare di una busta paga più ricca: i dettagli.
A fronte della nuova manovra di bilancio, si è parlato del cosiddetto bonus mamma, che funge da sostegno alle madri lavoratrici. Si tratta di un supporto che permette alle madri di ottenere un aumento in busta paga, a fronte dell’inflazione e della difficoltà di alcune donne nel conciliare la maternità con il lavoro. Sebbene si tratti di un sostegno rivolto a questa categoria, vi sono alcuni requisiti necessari per poter accedere a tale beneficio.
La misura, infatti, esonera dal pagamento dei contributi pensionistici alcune tipologie di lavoratrici con due o più figli, portando inevitabilmente lo stipendio ad essere più consistente. Il bonus è destinato nel dettaglio alle donne con due figli, fino al mese di compimento dei 10 anni del figlio più piccolo; o alle donne con tre figli (o più), fino al mese di compimento dei 18 anni del figlio più piccolo.
Come sappiamo, la somma di una busta paga viene ridotta in base alla tassazione e ai contributi pensionistici; due terzi delle tasse spettano al datore di lavoro, mentre una parte alla lavoratrice. Esonerando la madre lavoratrice dalla sua parte dei contributi pensionistici, può automaticamente beneficiare di una busta paga netta più consistente. Il quadro è abbastanza chiaro, ma a quanto ammonterebbe tale aumento? Il calcolo è influenzato dall’ammontare della busta paga.
Innanzitutto è bene precisare che Il bonus mamma 2024 non va richiesto, dovrebbe essere riconosciuto in automatico dal datore di lavoro a partire da gennaio 2024, fino a dicembre 2026. Questo beneficio non spetta né a collaboratrici occasionali, né a libere professioniste, lavoratrici domestiche, pensionate, lavoratrici a tempo determinato, madri con un solo figlio o disoccupate. Per quanto riguarda la somma, cambiano gli importi in base al reddito in busta paga.
L’importo dell’aumento in busta paga è calcolato secondo il RAL, ossia la retribuzione annua lorda, nella quale si tiene conto anche di quelle che saranno le trattenute Irpef, assistenziali e previdenziali. A tal proposito, Altroconsumo ha stipulato una lista dei possibili aumenti in busta paga.
Le lavoratrici con una RAL di 20.000 euro e uno stipendio netto di 17.614 annui, (ossia che percepiscono 13 mensilità da 1.355 euro), potranno godere di un aumento di 33 euro in busta paga, raggiungendo i 1388 euro finali. Con uno stipendio da 13 mensilità da 2.036 euro, invece, l’aumento sarà di 73 euro, toccando 2.109 euro di stipendio. Il discorso cambia per le lavoratrici a basso reddito: con mensilità dai 722 ai 1.011 euro in busta, l’aumento oscilla dai 21 ai 28 euro.
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