Da una descrizione affascinate e ricca scritta dal famoso storico aquilano Antinori, il castello di Camarda (oggi frazione dell’Aquila) risultava ancora ben efficiente e stabilmente usato nel Settecento.
Il recinto del castello era potenziato da quattro torrioni; quello situato a settentrione, nel punto più alto, era il più elevato con il compito di puntone di vedetta e di ultima difesa. All’epoca si poteva ancora vedere la porta d’ingresso, successivamente distrutta, che permetteva ai mezzi agricoli l’accesso nel recinto. I torrioni di cinta sono state abbattute o convertite e riusate mentre la torre principale si preserva tuttora, sebbene in condizioni molto precarie poiché la copertura ha ceduto.
La torre sotto una tormenta di neve
Dentro al recinto si possono osservare rimanenze di edifici modesti a ridosso delle mura, di cui certi sono originali. Si possono tutt’oggi riconoscere, in alcuni tratti delle mura, le cannoniere e le fuciliere originarie. Menzionato nel Chronicon Farfense del decimo secolo, era proprietà del signore di Intempera (oggi Tempera) Atenulfo nel 1173. Diverse volte citato nelle documentazioni più importanti del Duecento, il casello fu comprato da Stefano Valles di Napoli nel 1533.
NOTA: Il sisma del 6 aprile 2010 ha purtroppo distrutto interamente la torre.