Il castello di Roccascalegna è un complesso fortificato che domina il paese e l’intera valle, e merita senza dubbio una visita.
Il castello di Roccascalegna (Ch)
Il magnifico castello, incarnazione dell’architettura fortificata della regione abruzzese, si erge su una sporgenza rocciosa sulla valle del Rio Secco, come antico presidio longobardo, in perfetta armonia con la ripida e strategica morfologia del sito.
Il castello di Roccascalegna è tra i più interessanti complessi difensivi dell’Abruzzo.
Come è fatto
Contraddistinto da una struttura articolata e non regolare, cinta da un perimetro fortificato fornito di torri e più piccole torrette a pianta semicircolare, con costruzioni appartenenti a diversi periodi.
Spicca l’isolata torretta da pianta quadrata, sulla sommità della rupe, collocata alla fine della rampa che risale le mura est.
Una lunga scalinata porta, dal Piano di San Pietro all’entrata della fortificazione, controllata dalla Torre di Sentinella, largamente rifatta nel corso del tempo.
Dall’analisi delle geometrie e delle particolarità costruttive dell’impianto, si sono potute stabilire differenti fasi di costruzione che hanno fatto del manufatto quello che oggi vediamo.
La prima conformazione della fortificazione, non confermata con sicurezza, si può datare al grande fenomeno di incastellamento che interessa l’Abruzzo in età normanno-sveva.
Per tale motivo si ipotizza l’esistenza di un originario perimetro fortificato che dovrebbe risalire a una data imprecisata tra 1000 e 1200.
Doveva avere torrioni di vedetta, ambienti di forma rettangolare allungati seguendo le curve di livello e spazi addossati alla rocca in modo diretto.
Di questa fase farebbero parte l’odierna cisterna e il forno.
L’impianto del castello si sviluppa poi nell’epoca che trascorre tra il dominio degli Svevi e l’arrivo degli Angioni.
Si evolve quindi in una più complessa struttura con quattro torrioni (come la Torretta) e merlature. A questo periodo si pensa che risalga anche l’originario ponte levatoio.
Durante la presenza angioino-aragonese – tra il 1300 e il 1400 – vennero realizzate le trasformazioni più vistose e importanti. Andando così a formare la struttura che è tuttora in gran parte visibile.
I padroni
I baroni di Annechinis furono i fautori dell’importante rafforzamento della fortificazione, secondo lo sviluppo delle tecniche di attacco. Potenziarono e alzarono le torri preesistenti. Lungo il recinto nord-occidentale, già fornito di torri, ne edificarono una di forma semicircolare.
La successiva fase di costruzione avvenne tra 1500 e 1700, e di essa si ha testimonianza negli archivi.
Gli interventi più rilevanti risalgono al periodo sotto la baronia dei Carrafa, che si protrasse dal 1531 al 1600.
Nel 1577 fu costruita infatti la cappella del SS. Rosario e si perfezionò l’impianto di raccolta dell’acqua piovana.
Sotto il dominio dei Corvi, tra il 1600 e il 1717, particolarmente dopo il 1705, si fecero grandi lavori.
Venne eliminato il ponte levatoio e fu costruita la garitta d’ingresso con l’edificazione del muro di difesa della scala ancora esistente.
Questa conformazione sarà scombinata nel 1940 dal cedimento del grande torrione d’accesso con la garitta. Esso accelerò l’inarrestabile decadimento del castello, iniziato però già agli inizi del 1700.
In seguito, dopo una lunga fase di abbandono, le ristrutturazioni del XX secolo hanno reso di nuovo accessibile il castello. Oggi i comune lo usa come spazio espositivo anche grazie ai lavori terminati nel 1996.
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