Il borgo fortificato di Castelvecchio Calvisio (Aq)
Castelvecchio Calvisio, centro di grande interesse urbanistico e ambientale, è uno dei più affascinanti e ben preservati borghi fortificati dell’Abruzzo; è tuttora ben individuabile l’originaria struttura ad assi ad angolo retto, con un asse al centro e sette percorsi traversali da una parte e otto dall’altra. Un inaccessibile recinto di difesa è costituito dal tessuto urbano che si chiude in modo compatto con le case-mura lungo il perimetro, è fornito di torrioni di guardia poste a ridosso delle abitazioni ed è protetto in modo naturale da ripidi pendii.
Si entrava nell’antico borgo tramite quattro porte d’ingresso: la porta Ponte Levatoio a nord-occidente, che in alto recava uno scudo gentilizio oggi non più decifrabile, la porta di Torre Maggiore a occidente che introduceva in via Archi e Borghi romani, asse primaria del centro, la porta di San Martino a meridione, tramutatasi in interna dopo l’estensione delle mura e un’altra porta situata a meridione, di cui si può ancora riconoscere uno stipite. Gli angusti passaggi interni con i caratteristici varchi coperti ad arco e le scoscese scale esterne in pietra, impiantate per la maggioranza su archi rampanti, che permettevano di accedere ai piani superiori, rendono particolarmente caratteristico il centro di Castelvecchio.
La chiesa della parrocchia dove, nella cortina basamentale, si possono ancora riconoscere caditoie e cannoniere, venne incorporata nella originaria cerchia muraria in seguito alla successiva amplificazione. Originariamente di proprietà della Baronia di Carapelle, il borgo andò ai Piccolomini e poi all’importante casata dei Medici che ne furono i possessori per tutto il 1600.