Un grande esempio di ingegneria militare: la fortezza di Civitella del Tronto La bellezza di un paese non è soltanto nella sua particolare struttura o nelle testimonianze culturali ed archeologiche che lo rappresentano, ma anche nel ruolo che ha rivestito nel corso della storia; uno degli esempi suggestivi d’Abruzzo è sicuramente offerto dal bellissimo borgo di Civitella del Tronto che ha sicuramente molto da rivelare ancora oggi essendo un vero e proprio esempio di capacità architettonica e non solo, infatti ha saputo unire astuzie ed ingegno facendosi valere soprattutto in campo bellico. Civitella del Tronto è un paese che si trova a circa 600 metri di altezza sul livello del mare , e già questa sua posizione su uno sperone roccioso fa capire che la sua era una posizione strategica . Non si hanno particolari notizie sulla sua origine ma si ipotizza possa essere nata intorno al X secolo quando la penisola italiana sicuramente non stava attraversando un periodo felice a causa dell’attacco di Ungari e Saraceni rispettivamente a nord e sud e dunque fu necessario delimitare i confini dei paesi attraverso spesse mura per limitare gli attacchi soprattutto nelle zone di campagna , dove le abitazioni erano sparse: quindi è possibile che il paese di Civitella del Tronto sia il risultato di questo accorgimento. Il meridione che era logorato dalle lotte di questi popoli che ambivano ad avere quanto più potevano , vide l’ingresso dei Normanni che approfittando di questo scompiglio, si insediarono facilmente , ed anche a proposito di questo borgo, si hanno delle affascinanti figure che riuscirono ad imporsi facilmente , come Ruggiero d’Altavilla che nel 1139 aveva realizzato nel sud d’Italia il primo “Stato unitario” che andava dalla Sicilia al fiume Tronto, e questo fu sicuramente un discorso accolto di buon grado anche dai sovrani successivi, ma anche tra i Normanni ci furono guerre. Infatti nel 1189 era morto il sovrano Guglielmo II, il quale non aveva figli e fu proprio questo fatto a scatenare una guerra tra Tancredi d’Altavilla , che era acclamato come re dai baroni e dal clero siciliano, ed Arrigo VI , figlio di Federico I detto il Barbarossa , sostenuto dalla restante parte dei nobili. Ma anche questa disputa ebbe una conclusione , infatti nel 1194 morì Tancredi ed Arrigo VI per un periodo di tempo relativamente breve si divise tra Germania ed Italia e non riuscendo a gestire adeguatamente la situazione decise di lasciare tutto a Federico II , il quale per un migliore controllo dei territori li divise e una di queste “province” dell’impero fu proprio l ‘ “Aprutium”. Ma i dissidi continuano soprattutto alla morte di Federico II, visto che i suoi eredi non erano ben visti dal Papa Innocenzo IV che rivendica per se stesso il diritto al trono di Sicilia , motivo per cui fu attaccato da Corrado IV che aveva il diritto di impossessarsi del trono , diritto riconosciuto in quasi tutto il Regno, motivo per cui furono attratti anche altri popoli da questi dissidi, come per esempio gli Ascolani, che scesero per ampliare i loro domini aldilà del Tronto. Civitella del Tronto nel 1255 fu assediata in questo momento , venne salvata dall’interesse del Papa Alessandro IV , e successivamente fu fortificata visto che i pericoli incontro ai quali andava erano sempre più fitti, non a caso poi questa fortificazione, grazie alla sua posizione decisiva fu posta a guardia del confine settentrionale del Regno fino a quando nel 1273 nasce la Provincia di Teramo, rimasta cosi intatta fino al 1927 quando le furono tolti tre Comuni ed aggiunti alla Provincia di Pescara. La storia di questo paese è molto controversa , soprattutto perché veniva “sfruttato” come un vero e proprio “posto di blocco”, quindi ha dovuto fare i conti con diversi attacchi e pretese da parte non soltanto di coloro che confinavano con esso ma anche da parte di chi scendeva ad impossessarsi del vasto territorio di cui faceva parte ; dunque anche la realizzazione della Fortezza è stata una necessità probabilmente , non soltanto per intensificare i controlli ma anche per difendere meglio il territorio. La Fortezza è una realizzazione militare imponente , basti pensare alle sue misure ,500 metri di lunghezza e 25000 metri quadri di superficie complessiva per meravigliarci della sua grandezza , raramente riscontrabile in altre strutture poste sul territorio italiano. Di sicuro essa rappresenta il simbolo di Civitella , nata nel XIII secolo per volere degli Angioini , ma successivamente modificata ed ampliata nel 1559 , infatti , la struttura che ancora oggi possiamo vedere è quella risalente a questa data, ossia quella realizzata sotto il Regno di Filippo II di Spagna . La Fortezza è stata costruita in seguito alla demolizione di tutte le pregresse costruzioni considerate superate, infatti anche difesa militare e la strategia bellica evolveva rapidamente in questo momento , visto che c’era l’esigenza di dare spazio a nuove tecniche ed a costruzioni più resistenti, come in questo caso dove ci si trova davanti a mura più spesse. La Fortezza ha vissuto molti attacchi ed è stata protagonista di numerose guerre motivo x cui nel corso del tempo ha avuto bisogno di restauri e riparazioni. Essa può essere convenzionalmente divisa in due parti : una parte prettamente difensiva ed una parte più che altro abitativa, perché malgrado se ne parli quasi sempre come punto di forza bellica, non bisogna dimenticare che rappresenta pur sempre la dimora di coloro che combattevano in guerra e che al suo interno trovavano ricovero e riparo. La parte difensiva è collocata nella porzione est del Forte, perché è quella zona più esposta ai pericoli e dunque agli attacchi,e questa porzione presenta tre camminamenti coperti che sembrano degli imbuti che in teoria erano l’unica fonte di accesso per i nemici, e sotto questi camminamenti c’erano dei difensori che presidiavano tutta la rampa vicina ed il cui numero era variabile: man mano che si saliva diminuivano. La rampa presentava il fuoco di sbarramento dalle feritoie che aveva il compito di limitare il progredire degli assalitori verso l’interno , ulteriormente. Il primo camminamento è coperto ed era caratterizzato da un fossato sovrastato da un ponte che in parte è un ponte levatoio e da un grande camino utilizzato per il riscaldamento delle sentinelle e da una scala a chiocciola che permetteva di ascendere velocemente verso la batteria dei cannoni che era posta sopra il bastione. Fra il primo ed il secondo sbarramento era posto il tipico “calabozo del coccodrillo” chiamato cosi proprio in memoria delle torture che venivano fatte al prigioniero , all’interno di questa cella : infatti egli si vedeva riempire d’acqua la stanza fino al collo secondo questa tortura , che però non veniva effettuata all’interno di questa Fortezza, ma era un modo per far capire che nei confronti dei prigionieri le torture erano davvero atroci e dunque questo era un modo per invitare la popolazione alla calma. Il secondo camminamento coperto presenta l’ingresso in corrispondenza della prima piazza che s’incontra entrando all’interno della Fortezza e che viene chiamata “piazza del Cavaliere” in virtù di una vecchia leggenda , e questo piazzale veniva utilizzato per l’addestramento delle truppe in tempo di pace, mentre in caso di assedio , era proprio in questa piazza che il nemico che riusciva ad entrare veniva accerchiato con il fuoco. Il terzo camminamento invece , anch’esso coperto difficile da raggiungere dai nemici, se attraversato , , assicurava ormai la conquista della struttura da parte degli assalitori , ma è possibile dire che mai nessuno riuscì in questa impresa. La vera e propria caserma invece, che fa parte della seconda sezione della Fortezza di cui si parlava all’inizio, presenta nella parte antistante e più precisamente sulla destra, una piccola cappella dedicata a Santa Barbara, che è appunto la protettrice degli artiglieri, mentre nella porzione di sinistra è possibile notare la Campana Faro, che è stata posta li in memoria dei caduti nelle due ultime guerre mondiali; da qui si giunge alla seconda piazza che è quella “d’armi”, dove ogni giorno avveniva l ‘ “alzabandiera”, ed è proprio l’architettura di questa zona della Fortezza che e mostra la sua origine spagnola visto che è dotata di una grande ingegneria del sistema idrico , infatti gli spagnoli erano sempre attenti all’approvvigionamento dell’acqua: qui infatti sono poste cinque cisterne che venivano utilizzate per la raccolta e la purificazione dell’acqua piovana. Qui infatti c’è un enorme serbatoio ed il piazzale è suddiviso in due porzioni a forma di imbuto che permettono all’acqua di entrare nel sottosuolo attraverso due aperture che oggi sono protette con grate di ferro e nella porzione sottostante sono presenti due locali uno sull’ altro di cui quello superiore conteneva strati di ghiaia e carbone che servivano per filtrare la pioggia e farla scendere sul fondo attraverso del aperture che veniva poi purificata nel secondo locale dove si accumulava e cosi dal pozzo centrale si poteva prendere l’acqua necessaria. Oltre questa piazza invece ci sono gli uffici e le furerie oltre che i grandi magazzini, che però oggi sono ridotti in ruderi . Il punto più alto della Fortezza si chiama “acropoli”, si trova a circa 650 metri ed osservando da questo punto si riesce perfettamente ad osservare tutt’intorno ed essendo la piazza più grande di tutta la struttura veniva chiamata appunto la “Gran Piazza”ed è proprio qui che si trova la seconda cisterna per la raccolta dell’acqua piovana e qui in un punto ulteriormente sopraelevato si trova il Palazzo del Governatore. Il Governatore militare infatti era una figura immancabile , soprattutto perché aveva quel bisogno insopprimibile di controllare di persona quanto accadeva e raramente delegava qualcuno di ispezionare la situazione , e probabilmente il Governatore viveva all’interno della Fortezza con tutta la sua famiglia , quindi eccezionalmente anche le donne della sua famiglia potevano essere accolte nella struttura, ovviamente gli altri uomini non potevano portare li dentro le loro donne. All’interno della struttura c’è il famoso “Museo delle armi” che è stato inaugurato nell’agosto del 1988; è ospitato in quelli che un tempo erano gli alloggi della guarnigione militare, è fatto di cinque sale espositive permanenti e tre sale che invece vengono utilizzate per mostre straordinarie. La collezione permanente è disposta su due piani : al piano terra per esempio, in quelli che erano i magazzini dell’artiglieria , sono posizionati cinque cannoncini di diversa creazione , e nella stessa stanza ci sono esposte anche le palle dei cannoni autentiche , che sono state ritrovate nella fortezza durante i lavori di restauro. La stanza successiva è quella definita “risorgimentale”: è molto più grossa dell’altra stanza ed in essa sono allestite bacheche che accolgono armi quali pistole, sciabole , baionette che erano state usate dall’esercito borbonico. Non mancano poi anche importanti documenti riguardanti l’assetto della città o strategie belliche. La terza stanza del Museo presenta al centro del suo arredamento il cippo confinario , ossia l’antica colonna di travertino che separava il Regno delle due Sicilie dallo Stato Pontificio che presenta lo stemma dei Borbone che è un giglio ed il simbolo delle chiavi incrociate pontificie. Un’ultima stanza presenta due bacheche che contengono le armi più antiche dell’intera collezione fra cui pistole a pietra focaia ed alcuni fucili a miccia probabilmente risalenti al XV secolo oltre che diversi documenti fra i quali le mappe austriache. Gallerie di immagini Civitella del Tronto – vedute Civitella del Tronto – fortezza Civitella del Tronto – borgo
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