Condannata a 29 anni di carcere, non può scontare la pena: ecco cosa ha fatto

La peculiare vicenda della donna di 60 anni, ladra recidiva che però non potrà scontare la sua pena in carcere. Ecco cos’è successo.

Sono tanti i motivi che portano a delinquere e, molto spesso, capita che chi è dall’altra parte, chi si trovi a osservare la delinquenza e non a compierla, utilizzi metri di giudizio differenti in base alle situazioni. A metà tra moralità e legge dunque, il dialogo attorno a determinate tipologie di delinquenza, che però trovano tutti d’accordo nella caratteristica della recidività. Proprio questo è l’elemento che fa tanto discutere, in una vicenda estremamente peculiare.

Donna ladra seriale inabruzzo.it
Donna ladra seriale inabruzzo.it

Esistono infatti una serie di crimini e reati che, in base all’intensità degli stessi, contano pene più o meno leggere. Se però si aggiunge la recidiva al discorso, tutto cambia. Proprio questo è successo a una donna di 60 anni, di Mosciano Sant’Angelo, che è stata tratta in arresto dai carabinieri su ordine del giudice di L’Aquila. Il motivo? Una pena da scontare di ben 29 anni e 20 giorni.

La storia della donna

Una carriera criminale di tutto rispetto, quella di una donna di 60 anni di Mosciano Sant’Angelo che è stata ritenuta colpevole di plurimi furti, una quantità decisamente esosa che, sebbene non sia stata meglio precisata, ha portato all’emanazione di una condanna da parte del giudice di L’Aquila a ben 29 anni e 20 giorni di reclusione. Come in ogni vicenda peculiare però, c’è un “ma”.

Cosa ha deciso il giudice inabruzzo.it
Cosa ha deciso il giudice inabruzzo.it

La donna infatti è ormai ben nota alle forze dell’ordine, dato che già nel 2013 era stata arrestata con la medesima accusa: furto e, già al tempo, la caratteristica della recidività era emersa come fattore determinante. Ora, nel 2024, i carabinieri sono tornati a farle visita per notificarle un nuovo arresto, con la stessa accusa di plurimi furti in abitazione. Pare però che non vi sarà alcuna reclusione presso alcuna casa circondariale.

Le condizioni di salute della donna infatti, non sono state ritenute adatte a una sua incarcerazione, motivo per cui il giudice ha infine optato per una pena alternativa: gli arresti domiciliari. Potrebbe però trattarsi di una situazione temporanea, dato che pare che le condizioni claudicanti di salute della donna, potrebbero essere solo temporanee, cosa che comporterebbe una futura incarcerazione.

È stato inoltre confermato che, visto il periodo di pena già scontato nel 2013, la donna godrà di una piccola riduzione in termini di tempo, portando il fine pena all’anno 2042. La donna, come detto, è ormai un volto noto e non solo in Abruzzo dato che, le numerose denunce e condanne, hanno portato più volte all’allontanamento da diversi comuni anche di regioni limitrofe quali Marche, Lazio e Molise.

Gestione cookie