Cos’è il reato ostativo commesso dai due ragazzi di Sulmona intenti a fare l’amore

Una coppia di 20enni è stata denunciata per atti osceni in luogo pubblico. Ecco cosa rischiano i due, in base alle norme vigenti.

“Fate l’amore non fate la guerra” diceva un vecchio mantra dei “figli dei fiori”. C’è però da considerare come, per ogni cosa, esista un luogo e un tempo, una lezione che non tutti potrebbero conoscere a menadito o che, forse proprio per la sua natura “restrittiva” porta a voler infrangere anche quell’ulteriore limite, imposto per legge. E questo deve essere il sentimento che ha portato due fidanzati a un gesto d’impeto amoroso.

Sorpresi dall'impeto d'amore inabruzzo.it
Sorpresi dall’impeto d’amore inabruzzo.it

Ciò che è successo a Sulmona infatti, riguarda una coppia di fidanzati, lui 24enne originario proprio di Sulmona e lei 20enne, proveniente da un paese costiero. I due infatti, sarebbero stati denunciati da alcuni passanti, che li hanno colti mentre consumavano un rapporto sessuale all’interno di un parco di Sulmona, generalmente trafficato da famiglie e ragazzi, vista anche la vicinanza a una scuola. Cosa rischiano adesso i due ragazzi?

L’ipotesi di reato

Quella degli atti osceni in luogo pubblico, è una materia che negli anni, ha visto scontrarsi la giurisprudenza che più volte ha tentato di rimaneggiarla. I ragazzi infatti, a seguito delle segnalazioni di alcuni passanti, sono stati raggiunti e identificati dai Carabinieri, che li hanno denunciati a piede libero, proprio per quello che è stato identificato come “reato” di atti osceni in luogo pubblico.

Cosa dice la legge? inabruzzo.it
Cosa dice la legge? inabruzzo.it

In molti, sul web, hanno fatto notare come parrebbe quasi trattarsi di un’esagerazione o, per intenderla secondo diritto penale, di una “sproporzione”. Gli atti osceni in luogo pubblico infatti, inquadrati come fattispecie dall’articolo 527 del Codice Penale, prevedono diverse tipologie di pene, in base all’entità dell’atto. Proprio per questo, tanto ci si è arrovellati negli anni, per capire se intenderli come reati o illeciti amministrativi.

Parrebbe infatti che i due ragazzi, rischierebbero una pena detentiva da quattro mesi a quattro anni e sei mesi, non una semplice sanzione pecuniaria. Questo sarebbe dovuto all’aggravante del luogo in cui è stato commesso l’atto: un parco, generalmente frequentato da minori. Nonostante nessun minore abbia effettivamente assistito all’atto, la solita “possibilità” che questo potesse accadere, è bastata a far scattare il carattere “ostativo” del reato.

Quando si parla di reato ostativo infatti, si intende una tipologia di reato molto grave e pericoloso per la società, tanto da precludere l’accesso a determinati benefici penitenziari, come la libertà condizionale, la semilibertà o altri sconti di pena. Sarà adesso la procura della Repubblica di Sulmona a dover decidere delle sorti dei due amanti, che pagano lo scotto di una troppo accesa passione.

Gestione cookie