Se il pericolo mucillagine è ormai più che scongiurato, sull’Abruzzo potrebbe incombere un nuovo problema proveniente dalle acque pugliesi: Ostreopsis ovata.
Una calda estate sta permettendo ai tanti turisti, sulle coste abruzzesi, di vivere momenti di relax, spensieratezza e sole, immersi tra le calde e limpide acque dell’Adriatico. Da costa a costa, l’Abruzzo è pieno di gente che ha scelto la regione come meta per il proprio tempo libero, prima di tornare alle proprie occupazioni. Ma potrebbe esserci un problema che non era stato messo in conto.
Già da qualche tempo infatti, era partito il dialogo attorno alla cosiddetta mucillagine: si tratta di una sorta di alga che, trascinata dalle correnti, era stata avvistata tra le acque abruzzesi, destando qualche preoccupazione che ha portato a continui prelievi e analisi da parte di Arta. Se da un lato è stata scongiurata la pericolosità della mucillagine, dall’altro l’allerta si alza per un’alga tossica proveniente dalla Puglia: Ostreopsis ovata.
Ecco di che si tratta
Della mucillagine in Abruzzo se n’è parlato tanto. Anche noi, in un nostro articolo vi parlavamo delle problematiche legate a quest’alga: non si tratta infatti di nulla di pericoloso per l’uomo e gli ultimi rilievi effettuati da Arta lo comprovano, limitando la pericolosità alle eliche delle imbarcazioni in cui la mucillagine potrebbe incastrarsi. I pescatori hanno infatti presentato le loro rimostrane tramite Confcooperative Fedagripesca.
Come precisa Maurizio Dioniso, direttore generale dell’Arta, parlando della mucillagine:”Si tratta di un’alga che si colloca a circa un metro dal pelo dell’acqua” e spiega “Quando il corpo cellulare dell’alga si rompe, affiora quella schiumetta fastidiosa“. Sui campionamenti effettuati, precisa che sono stati eseguiti “sulla costa tra San Salvo e Torino di Sangro, monitorando il tutto con i nostri settori specializzati, ma dal punto di vista della salute umana non ci sono allarmi”.
Tutt’altro discorso quello relativo alla Ostreopsis ovata. Si tratterebbe infatti di un’alga tossica che, al momento, è stata riscontrata in almeno due zone di mare della Puglia ovvero Bari e Bisceglie. A differenza della mucillagine, la Ostreopsis ovata sarebbe effettivamente dannosa per l’uomo anche se, al momento, non sono stati diffusi dati esatti.
Dioniso ha però precisato che la speranza, è che le correnti non portino la Ostreopsis ovata in Abruzzo dato che, non solo il contatto sarebbe un problema:”Quest’alga sugli scogli viene nebulizzata e la sua inalazione può essere pericolosa”. Già l’anno scorso, l’Arta aveva avuto a che fare con quest’alga e la presenza nei mari pugliesi, è il primo segno da tenere d’occhio affinché non si ripresenti sulla costa abruzzese.