Crecchio, il borgo abruzzese protagonista della notte che decise la storia d’Italia

La curiosa storia di Crecchio, un piccolo borgo abruzzese che per un giorno, nel 1943, ha avuto sulle spalle le sorti del futuro dell’Italia.

Dall’Abruzzo sono passate tante storie, tutte con un certo grado di fascino. Storie legate alla religione, ai passaggi di tanti popoli, tante culture, tanti personaggi di spicco che hanno definito la storia della penisola italica nelle sue varie epoche. E non solo i grandi centri: anche nei più piccoli borghi può celarsi una storia unica, l’importante è solo sapere bene dove andare a guardare. Un esempio, potrebbe essere Crecchio.

CAPITALE PER UN GIORNO foto medieval.italy inabruzzo.it
CAPITALE PER UN GIORNO foto medieval.italy inabruzzo.it

Crecchio è un piccolo Comune in provincia di Chieti, che qualche anno fa è anche stato inserito nella lista dei borghi più belli d’Italia. Un posto semplice, fatto di gente gioviale e accogliente che, proprio per l’accoglienza però, è ricordata storicamente: Crecchio infatti, oltre alle bellezze paesaggistiche che regala, rappresenta anche un punto nodale del periodo della Seconda Guerra Mondiale, nel cammino che porterà l’Italia alla Repubblica.

Cosa è successo?

La storia di Crecchio, piccolo Comune teatino, tra i più bei borghi d’Italia, è sicuramente una delle più intriganti e suggestive che l’Abruzzo abbia mai conosciuto. L’Abruzzo è sempre stata una Regione che ha vissuto attivamente la politica e i vari movimenti che, alternativamente, hanno invaso lo stivale. Tra i tanti personaggi, Gabriele D’Annunzio è sicuramente l’emblema di questo sentimento.

La storia di Crecchio foto abruzzodellemeraviglie inabruzzo.it
La storia di Crecchio foto abruzzodellemeraviglie inabruzzo.it

Quando però si pensa a Crecchio, si pensa a un momento estremamente breve quanto significativo del secondo conflitto mondiale. Il contesto esatto dell’avvenimento che cambiò le sorti dell’Italia tutta, è da ricercare in una data precisa: 9 settembre 1943. La dittatura fascista è ormai in fase di spegnimento totale e, con essa, tutte le forze che da essa dipendevano, una su tutte la monarchia sabauda che nel fascismo aveva trovato complicità.

I membri della famiglia reale, senza la protezione del fascismo e a causa di tutto ciò che avevano avallato durante il periodo del ventennio, dovevano essere cacciati dall’Italia. Prima che fossero le forze alleate a catturarlo però, il Re d’Italia Vittorio Emanuele III si diede alla fuga. Con lui anche suo figlio e lo Stato Maggiore del Regio Esercito, che tentarono di approdare a Brindisi.

Durante la loro fuga verso Brindisi però, trascorsero una notte in Abruzzo, proprio a Crecchio e per la precisione presso il castello del Duca De Riseis. Fu proprio in quella notte, in quella località, che il Re e chiunque gli fosse al seguito, decise di scappare via mare per scampare alla cattura. Quella mossa segnò il declino della monarchia sabauda e Crecchio fece da teatro a una delle vicende più importanti, nel cammino verso la Repubblica.

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