Tante persone stanno ricevendo un presunto accertamento dell’Agenzia delle Entrate per e-mail, ma potrebbe essere una truffa. Ecco cosa fare.
Da alcuni giorni tante persone stanno ricevendo delle e-mail di presunti accertamenti fiscali da parte dell’Agenzia delle Entrate. L’istituto ha fatto sapere che queste comunicazioni potrebbero essere false e rappresentare delle truffe.
Inoltre ha messo in guardia i contribuenti fornendo loro una serie di informazioni che aiutano a capire se l’e-mail che hanno ricevuto sia “falsa” e quindi da cancellare immediatamente per evitare la diffusione involontaria dei propri dati sensibili.
Come capire se l’e-mail ricevuta è una truffa (e non una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate)
È stata proprio l’Agenzia delle Entrate a segnalare, tramite il suo canale Whatsapp, ai contribuenti, che stanno circolando delle false e-mail di un presunto accertamento fiscale- tributario dell’istituto.
In realtà si tratta di e-mail false che si possono riconoscere da tutta una serie di elementi che è stata l’Agenzia delle Entrate a fornire. Innanzitutto bisogna far attenzione all’indirizzo del mittente, controllando che sia davvero quello dell’Agenzia delle Entrate. Spesso è facile cascare nel tranello perché l’indirizzo e-mail di queste false e-mail è molto simile a quello vero e può differenziarsi solo per una lettera, un punto o l’estensione finale.
Ultimamente l’indirizzo e-mail finto, ad esempio, terminava con il dominio gmail ma l’ente di riscossione non ha mai utilizzato questo dominio di posta elettronica, e questo avrebbe dovuto far intuire che si stesse trattando di una e-mail non vera. Inoltre, dato che spesso le finte e-mail dell’Agenzia delle Entrate provengono dall’estero, la comunicazione potrebbe essere scritta con degli errori ortografici, grammaticali e sintattici molto grossolani e facili da riconoscere.
Nelle e-mail di truffa, inoltre, spesso le comunicazioni risultano firmate dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ma questo è solo un modo per adescare delle vittime facendo sembrare la comunicazione di accertamento il più veritiera possibile (anche se non lo è). Inoltre, se nella e-mail si richiede di scaricare un documento, è importante non farlo. È proprio in questo modo che possono essere diffusi dati sensibili dell’utente contro il suo volere.
L’Agenzia delle Entrate fa sapere che non si devono mai aprire comunicazioni del genere e, se si hanno dubbi sulla loro veridicità, si può ottenere un riscontro a uno dei recapiti dell’istituto presenti sul sito, come il numero verde 800 90 96 96. Ancora, per saperne di più sul phishing, si può approfondire nella sezione dedicata del sito istituzionale.