È quasi emergenza: la sanità in Abruzzo rischia il tracollo per questa Regione

Una nuova problematica si inserisce nel discorso sulle criticità della sanità italiana: i pediatri sono sempre meno e quelli attualmente in servizio, sono vicini alla pensione.

La sanità pubblica italiana sta attraversando, probabilmente, uno dei periodi più bui che si siano mai visti: il Sistema Sanitario Nazionale pare infatti, perennemente sottoposto a tagli che vanno a minarne la stabilità, cosa che si traduce in una mancanza di professionisti e personale sanitario di varia natura, per coprire tutti quei ruoli che, fino a poco tempo, erano dati praticamente per certi da tutta la popolazione e che adesso, subiscono dei necessari ridimensionamenti.

La situazione dei pediatri in Abruzzo foto Canva inabruzzo.it
La situazione dei pediatri in Abruzzo foto Canva inabruzzo.it

I casi sono diversi: sono diverse le Regioni in cui, per esempio, a mancare sono i medici di medicina generale, o medici di famiglia che dir si voglia, figure essenziali per un controllo sanitario capillare del territorio; la nuova categoria che sta vivendo delle mancanze importanti e che non riesce ad avere dei veri e propri rinnovi generazionali in grado di sopperire a tutti i pensionamenti, è quella dei pediatri.

La situazione in Abruzzo

Il pediatra ha rappresentato, per molte famiglie, un’aggiunta essenziale al medico di base per tenere sotto controllo la salute di tutti quegli individui, compresi tra gli 0 e i 14 anni d’età. La carenza di questo tipo di personale, sarebbe una mancanza non da poco dato che si tratta a tutti gli effetti, di un servizio  incluso nei Livelli essenziali di assistenza che devono essere garantiti dal Servizio sanitario nazionale. 

Come risolvere? foto Canva inabruzzo.it
Come risolvere? foto Canva inabruzzo.it

La situazione più tragica, al momento, la vivono alcune Regioni quali Lombardia, Piemonte e Veneto: sugli 827 posti vacanti di pediatri in Italia, in queste tre Regioni se ne contano almeno i due terzi, secondo un calcolo eseguito dalla Fondazione Gimbe. E l’Abruzzo? Beh, la situazione non è così grave come in altre Regioni: si calcola che, i posti da riempire, sarebbero soltanto 8.

Se per adesso dunque, in Abruzzo si può tirare un sospiro di sollievo, guardando di poco avanti nel tempo, la situazione diventa più preoccupante. La proiezione al 2026 mostra infatti, che saranno ben 1738 i pediatri, in tutta Italia, che avranno 70 anni che è l’età massima per andare in pensione, tolte le varie deroghe. Di questi, ben 63 saranno in Abruzzo, ponendo la Regione davanti a una situazione complicata, visto anche il buco di bilancio delle Asl di 122 milioni di euro registrato nel 2023.

Si sta comunque tentando, in ogni modo, di arginare la situazione: dal 2017 a oggi, le borse di specializzazione sono tanto aumentate, praticamente raddoppiate, passando da 456 unità alle 885 dell’anno accademico 2022/23 con un picco di ben 973 unità durante l’anno accademico 2020/21.

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