Il conduttore in un’intervista ha ripercorso i momenti salienti della carriera. Non vuole fermarsi qui, ha ancora un desiderio da esaudire.
In televisione pochi possono vantare un curriculum come il suo, Gerry Scotti è uno dei volti più amati del piccolo schermo. Ancora oggi riesce a tener testa alle ‘nuove generazioni’ di conduttori con uno stile inimitabile. Di recente è tornato in onda con il talent show Io canto Generation e non c’è neanche bisogno di dirlo ma sta ottenendo un successo clamoroso. “Il miglioramento della stirpe è merito dei miei genitori, ci hanno creduto a farmi fare quel pezzettino in più”, ha ammesso al Corriere della Sera.
Eppure nonostante il palmarès da leggenda della tv, il presentatore ha ancora dei sogni rimasti irrealizzati e più di qualche rimorso. “Da orso quale sono mi sono creato la mia comfort zone, un po’ non mi hanno fatto proposte, un po’ non ho avuto il coraggio di cercarmele, questo forse è il rimpianto che ho. Ma va bene lo stesso”, ha spiegato rivelando alcuni retroscena inediti sulla sua lunghissima carriera e, nelle battute finali, non perde l’occasione per lanciare un appello.
Nonostante sia ormai un colosso della televisione Gerry Scotti ha ancora un desiderio: “Mi basta…”
“Ho questo cruccio che nella mia carriera mi hanno offerto di fare i programmi un po’ come il pane, quelli da tavola; mentre i format fighi li hanno dati sempre a qualcun altro”, le parole sono di uno che di televisione se ne intende ovvero Gerry Scotti, in un’intervista di qualche tempo fa al Corriere della Sera si era confessato a cuore aperto. Nella lunga chiacchierata ai microfoni del quotidiano aveva parlato della strada percorsa e di quella ancora da percorrere.
“È un cruccio ma anche un convincimento, anche se poi un certo tipo di tv è diventata il mio marchio di fabbrica”, aveva continuato per poi svelare un grande rimpianto: “Mi aveva chiamato Pietro Garinei, sapeva che il mio grande idolo è sempre stato Johnny Dorelli e mi propose di portare in scena Aggiungi un posto a tavola. Per me sarebbe stata la realizzazione di un sogno, non l’ho più richiamato”. Non solo perché anche Bud Spencer aveva pensato a lui: “Aveva in mente un progetto con me, tutti e due grandi e grossi, a tirare schiaffoni. Ma gli impegni televisivi fecero saltare tutto”.
Nella chiosa c’è spazio anche per il prossimo (particolarissimo) sogno da realizzare: “Un film con Pupi Avati. Mi basta anche una sola scena, anche uno morto in un canale e poi non mi vedono più. Due anni fa mi chiamò per un progetto che poi non è mai andato in porto. Pupi sono ancora vivo!”.