Il vino abruzzese diventa attrattivo per gli investitori di tutto il mondo grazie agli eventi organizzati dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo.
L’Abruzzo è una Regione che può vantare una serie infinita di tradizioni culinarie, che hanno aiutato a definirne una ben precisa identità negli anni. Ci sono sicuramente dei prodotti che vengono presi maggiormente in considerazione, quando si parla di tradizione enogastronimica abruzzese ma se si dovesse pensare a qualcosa che, fino a poco tempo fa non era chissà quanto considerato e che, ultimamente, ha subito rivalutazioni incredibili, dovremmo necessariamente parlare del vino abruzzese.
La tradizione vinicola abruzzese affonda le sue radici lontano nel tempo, eppure solo negli ultimi anni, grazie a continui perfezionamenti in fatto di prodotto e di campagna marketing a riguardo, il resto d’Italia e del mondo è stato in grado di riconoscere le effettive qualità dei vini abruzzesi, premiandoli con vendite da capogiro e una diffusione capillare su tutto il territorio. Adesso pare essere giunto il momento di fare un passo in più.
Gli eventi del vino
I mesi di giugno e luglio 2024, rappresentano per l’Abruzzo un periodo determinante per tutti coloro intendano sviluppare a dovere la produzione e la distribuzioni vinicola. Proprio in questi periodi, in Abruzzo sono giunti wine buyer, sommelier ed esperti da ogni parte del mondo, dall’America fino a Cina e Giappone, per prendere parte agli eventi, ai tour, alle degustazioni, masterclass.
Questa serie di attività, sono tutte state organizzate dal Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo per accogliere stakeholders e importatori da tutto il mondo, in una delle più grandi promozione mai organizzate nel settore. I visitatori verranno portati in varia zone d’Abruzzo, così che possano toccare con mano la biodiversità della Regione, rivedendola poi nei processi di creazione e nelle sfumature dei vari vini proposti.
A dimostrare grande interesse, sono sicuramente stati gli importatori giapponesi che nell scorse settimane hanno potuto iniziare la loro visita dalla Costa dei Trabocchi. L’importatore giapponese Shigeru Hayashi ha detto a riguardo:“È molto interessante la grande crescita del Pecorino, anche spumantizzato e del Cerasuolo d’Abruzzo, un vino che ha un bel corpo e si dimostra adatto anche agli abbinamenti con la cucina giapponese”.
Un mix di culture e gusti, che permettono di evidenziare come il vino d’Abruzzo si sia evoluto tanti negli ultimi anni: se prima infatti, l’unico nome in grado di uscire fuori dalla Regione era il Montepulciano, oggi il panorama è molto più esteso e folto. Come ha dichiarato ha spiegato il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, Alessandro Nicodemi, la volontà è quella di:”mostrare la crescita qualitativa del vino abruzzese degli ultimi anni, e la grande varietà”.