Grossi guai in montagna: chiuso un altro sentiero. Le motivazioni non convincono

Lo scorso 23 maggio, il Comune di L’Aquila ha diffuso un’ordinanza che imponeva la chiusura di un sentiero pedonale sul Gran Sasso. Le motivazioni fanno discutere.

In Abruzzo la stagione estiva sta per partire e tanti sono i turisti che affolleranno la Regione. In Abruzzo però, l’estate non significa solo e soltanto spiaggia e mare, vista l’enorme biodiversità presente sul territorio, che permette di approcciarsi a vari mood vacanzieri, in modo che chiunque riesca a soddisfare le proprie voglie, da chi vuole solo rilassarsi in riva al mare a chi preferisce un pic-nic nei boschi, magari in riva a un lago.

Chiuso il Centenario foto IG amicideltrekking inabruzzo.it
Chiuso il Centenario foto IG amicideltrekking inabruzzo.it

Da qualche settimana però, un trend sta preoccupando i vari appassionati di trekking ed escursioni, che stanno assistendo inermi alla chiusura di vari percorsi, anche estremamente conosciuti e iconici. Le motivazioni, tendenzialmente, sono sempre legate alla sicurezza dell’attraversamento di questi luoghi, che non potrebbe essere garantita a meno di interventi di ammodernamento. In molti però, non sembrano convinti.

Le problematiche

Solo lo scorso 23 maggio, il sindaco di L’Aquila Pierluigi Biondi, ha emanato un’ordinanza, la numero 39/2024 con la quale sancisce la chiusura temporanea al traffico pedonale del Sentiero del Centenario, da sempre considerato uno dei tratti più iconici da traversare sul Gran Sasso. Le motivazioni della chiusura, che non è la prima operata nella zona del Gran Sasso, sarebbero legate al rischio che certe zone rappresenterebbero.

Ecco le motivazioni foto Canva inabruzzo.it
Ecco le motivazioni inabruzzo.it

Secondo diversi operatori della montagna, non tutte le zone chiuse sarebbero esposte a rischi di qualche tipo. L’ordinanza emanata dal Comune di L’Aquila infatti, emanata sulla scorta di ordinanze simili dei Comuni di Carapelle Calvisio e Castelvecchio Calvisio, fa riferimento “tratti attrezzati” che verserebbero in gravi condizioni di incuria. Gli operatori montani però, spiegano che nessuno dei tratti attrezzati è di competenza del Comune di L’Aquila.

La conseguenza di una misura che punta alla precauzione è, come riferito, l’impedimento a percorsi non attrezzati di carattere prettamente escursionistico come il primo tratto del Sentiero del Centenario. Questo si tradurrebbe, inevitabilmente, con un danno all’economia non irrilevante, per il quale sono già stati minacciati diversi esposti rivolti al Comune di L’Aquila.

Come invece viene spiegato proprio da chi l’ordinanza l’ha emanata, il Sentiero del Centenario realizzato dal CAI nel 1974, non dispone di cartellonistica o segnaletica utile a segnalare le situazioni di pericolo a cui gli avventori potrebbero essere esposti durante l’attraversamento. A lamentare un’esclusione a titolo consultivo, è il Collegio delle guide alpine, escluso anche dall’accesso al Centenario che viene però concesso a diversi altri enti.

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