Il Cacio di Morra: ora o mai più. L’antichissimo formaggio che esiste solo qui

Alla scoperta dell’incredibile Cacio di Morra, un formaggio tutto abruzzese dalla lunga tradizione che ancora oggi viene preservata. Arriva la certificazione di qualità dal Parco nazionale della Maiella.

L’Abruzzo è una terra di tradizioni longeve e instancabili, che affondano le loro radici nei secoli passati e che rispecchiano perfettamente le popolazioni che hanno costituito la popolazione abruzzese per decenni. Non è infatti così strano, che determinate tradizioni, soprattutto culinarie, derivino dai pastori che da sempre, hanno utilizzato qualunque cosa la terra e l’allevamento offrissero, per dare vita a piatti poveri ma estremamente gustosi.

Di cosa si tratta foto IG parcomaiella_official inabruzzo.it
Di cosa si tratta foto IG parcomaiella_official inabruzzo.it

E un elemento che non può mai mancare, in una Regione che per decenni ha vissuto di pastorizia, è il formaggio. Di formaggi ne esistono di tanti tipo e anche nello stesso Abruzzo, sono diverse le tipologie che vengono create. Ce n’è però un tipo molto particolare, che porta con sé una storia di territorio e di persone. Stiamo parlando del cacio di Morra, che oggi viene prodotto soltanto da 8 piccoli allevamenti.

Come nasce il Cacio di Morra

Anticamente, le pecore e le capre venivano portate a pascolare in pascoli lontani, dando vita alla tradizionale transumanza. Gli animali che restavano nei pascoli abruzzesi però, subivano una diversa sorte. Ogni famiglia era in possesso di un piccolo gregge che si faceva poi confluire con quelli delle altre famiglie, dando così vita a un enorme insieme di pecore e capre.

Una storia millenaria foto IG simoneangelucci1 inabruzzo.it
Una storia millenaria foto IG simoneangelucci1 inabruzzo.it

L’attività del mettere a disposizione i propri animali, in questo grande gregge collettivo, prendeva il nome di “ammorrare”. Da qui nasce il termine “cacio di morra”. Quando l’enorme gregge veniva riunito, gli allevatori della zona mungevano in contemporanea tutti gli animali e con il latte ricavato si dava vita al tradizionale cacio. Più animali mungevi, più cacio ti spettava alla fine.

Oggi, questo tipico formaggio rischia di scomparire, visto il cambiamento avvenuto nelle tecniche di allevamento. In Abruzzo però, proprio in questo periodo dell’anno, è possibile assaggiare ancora il cacio di morra come si faceva una volta, grazie a 8 allevamenti riuniti sotto l’egida del Parco Nazionale della Maiella, che ha certificato il marchio, accodandosi alle richieste di legittimazione dei locali Allevatori della Montagna Madre, alleanza nuova per la conservazione e la tutela del territorio geosito Unesco.

Da questo gesto di cooperazione e di regole non scritte, nasceva e nasce ancora, il cacio di morra, un formaggio composto da misto di latte di pecora e capra, in percentuale 75% e 25%. Per chiunque voglia provare il millenario formaggio, il consiglio è di recarsi a Roccamorice, in provincia di Pescara, unico paesino della Maiella che tiene ancora in vita la tradizione grazie alla mostra mercato del cacio morra organizzata nel centro storico del paese.

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