Partono le riprese de ‘Le Vie della Lana’, il documentario che racconta la storia e la tradizione della transumanza, parte del patrimonio immateriale dell’Abruzzo.
L’Abruzzo è una terra di meraviglie e tradizioni, in grado di trasmettere tanto a chiunque si prenda la briga di visitarla o di ascoltare la storia che ha da raccontare. E la storia d’Abruzzo, non può fare a meno di considerare l’importanza che gli allevatori e i contadini hanno avuto nell’edificazione di un modo di vivere unico, a contatto stretto con la natura, imparando e insegnando il rispetto per l’ambiente.
Questa affezione alla terra e ai suoi “ritmi” continua a sentirsi ancora oggi, nell’era della modernità. Oggi, in cui tutto pare andare più veloce, ammirare l’antica pacatezza è un regalo che non tutti possono concedersi. Proprio per chi non ha occasione di vivere la montagna abruzzese, nasce il documentario ‘Le Vie della Lana’, che racconta la storia della transumanza.
Transumanza e patrimonio immateriale
La transumanza, l’antica pratica della pastorizia che consiste nella migrazione stagionale del bestiame, dal 2019 è stata inserita dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale, riconoscendo due tipi di transumanza: quella orizzontale, tipica delle regioni pianeggianti; quella verticale, tipica degli appennini abruzzesi, praticata nelle aree di montagna. E proprio per raccontare una pratica che non deve essere dimenticata, nasce ‘Le Vie della Lana’.
Si tratta di un documentario sviluppata dalla troupe di Kairostudio, che ricostruisce una trama geografica e culturale che parte dall’Appennino di Molise e Abruzzo nel periodo estivo e arriva fino al Tavoliere delle Puglie nel periodo invernale. Oltre 240 chilometri di percorso che collegano Foggia e L’Aquila e che raccontano storie di vita, di uomo e natura, di tradizioni secolari.
E proprio quei secoli di cammino sui pascoli erbosi, vengono celebrati. Ovviamente, non possono mancare loro, le pecore, le grandi protagoniste di un racconto in grado di far percepire l’uomo estremamente vicino alle necessità della natura, alle prese con metodi ormai entrati nella narrazione culturale popolare, per far si che quel bestiame abbia un trattamento dignitoso, manifestando un rispetto unico.
Il docufilm è pensato per essere distribuito sul circuito televisivo nazionale ed è pensato per essere una narrazione unitaria e, per quanto possibile, completa ed esaustiva di ogni aspetto che riguarda e riguardava la transumanza. Alla regia troviamo Daniele Di Domenico, coadiuvato alla fotografia da Eric Tornaghi, alla direzione di produzione Virginia Liverani e al coordinamento del set di Nicolò Cicala. Il progetto è stato finanziato dall’Unione europea, a valere sui fondi del Next Generation Eu – Pnrr.