Non si placa la moria di cozze nel mare d’Abruzzo ma non sono chiare le cause: le ipotesi degli esperti si dividono sulla mucillagine e altri fattori.
Un’estate torrida quella che l’intera penisola italiana ha affrontato, un’estate che tende a lasciare il segno non solo sulle persone o sui luoghi ma anche su specie di animali, che potrebbero aver sofferto il cambiamento di temperature tanto repentino degli ultimi anni. Il fenomeno del riscaldamento globale infatti, in più di un’occasione ha messo in ginocchio varie specie e adesso, potrebbe essere ricapitato proprio in Abruzzo.
Da diverse settimane infatti, un fenomeno è stato osservato tra impianti di molluschicoltura della Costa dei Trabocchi, nel teatino: non ci sono più cozze. Un fenomeno che non è passato inosservato nemmeno a chi, semplicemente, si spinge in quelle acque per fare un nuotata. Ma a cosa è dovuta la mancanza di cozze e telline? Le ipotesi sono diverse ma gli esperti sembrano non concordare tra di loro.
Mucillagine si o no?
Le cozze stanno sparendo dalle zone bagnate dall’Adriatico e dal Tirreno. In Abruzzo, il fenomeno è al momento sotto osservazione da parte di esperti, che cercano di trovare una quadra a quello che, al momento, è un inspiegabile problema che sta mettendo in ginocchio gli impianti di molluschicoltura della Costa dei Trabocchi. Anche i pescatori, come Massimiliano Stecconi, della Cooperativa Pescatori di Portonovo ah evidenziato come la fatica per la pesca della cozza, al momento, non è bilanciata dalla quantità di pescato effettuato.
Gli esperti dunque, stanno tentando di vagliare varie ipotesi, per capire se e come poter risolvere il problema che mette a rischio l’intera specie. La prima ipotesi che è stata messa in discussione, è quella dell’inquinamento delle acque, che avrebbe portare i molluschi a proliferare più al largo. L’ipotesi è stata però respinta da diverse personalità del settore.
Ecco che si fa largo l’ipotesi delle temperature elevate: il professor Corrado Piccinetti, responsabile scientifico del Laboratorio di Biologia Marina ha infatti precisato:”Le temperature elevate per un lungo periodo possono averle stressate e sono morte” specificando però, come questo ragionamento possa applicarsi soltanto a quelle nello strato più superficiale dell’acqua, cosa che non spiegherebbe dunque il fenomeno generalizzato.
L’ultima ipotesi, che spacca gli esperti, è quella della mucillagine. Piccinetti infatti, esclude che la mucillagine possa aver giocato un ruolo nella scomparsa delle cozze. Altre voci autorevoli riferiscono invece come la mucillagine, unitamente ad alte temperature e scarso apporto idrico da parte dei fiumi, abbiamo minato la presenza nelle acque marine di fitoplancton e particellato organico, praticamente ciò di cui le cozze si nutrono.