Le polemiche su Viale Mazzini non si placano, a gettare benzina sul fuoco è stato uno dei giornalisti più amati del piccolo schermo.
Nonostante sia stato una delle colonne portanti dei palinsesti Rai per tanti anni, l’intesa vera con i vertici dell’emittente non c’è mai stata. Ed è forse per questo motivo che si è arrivati ai titoli di coda, come è successo a numerosi altri protagonisti della rete. In una lunga intervista si è finalmente sfogato, provando a indagare sulle ragioni che hanno portato all’addio. Non ha risparmiato critiche anche dure all’azienda, la sua disamina è dettagliata.
Basti pensare che pur avendo partorito alcune delle trasmissioni storiche della Rai come Mixer e La Storia Siamo Noi, oltre ad aver ‘gestito’ il debutto di Un posto al sole, alla fine non è riuscito più a trovare spazio. All’orizzonte, tra l’altro, non pare ci siano possibilità di ravvicinamenti o rappacificazioni. È lui stesso ad ammetterlo nel faccia a faccia concesso con la redazione di Fanpage.it, che lo ha raggiunto in occasione della cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria da parte dell’amministrazione comunale di Napoli.
Gianni Minoli e l’addio alla Rai: “Mi hanno cacciato tante volte…”
Una storia d’amore tormentata quella tra la Rai e Gianni Minoli, dal sodalizio tra il giornalista e l’emittente sono nati capolavori come Mixer e La Storia Siamo Noi ma anche l’adattamento di Un posto al sole, format pescato dalla televisione australiana e portato in Italia. Nonostante i traguardi raggiunti, il ravvicinamento con la Rai non sembra si possa concretizzare in tempi brevi: “Disgelo? Dopo cinquant’anni?”, chiede Minoli parlando ai microfoni della redazione di Fanpage.it, raggiunto per un’intervista.
Parlando dei contrasti e degli attriti con l’emittente ha poi ammesso: “Assolutamente sì, ci sono stati e mi hanno cacciato tante volte. Ma pensa che io i primi contrasti li ebbi con Celli, che allora era direttore generale della Rai e teoricamente un amico”. E poi ancora: “La centralità del programma e degli uomini del programma però è sempre stato lo scontro che ho avuto con la Rai. Gli uomini di prodotto vengono fatti fuori, perché spesso comandavano persone che passavano per strada e di tv non sapevano proprio nulla”.