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I laghi d’Abruzzo
Una guida completa per scoprire i più importanti laghi d’Abruzzo, remoti luoghi della natura plasmati dall’acqua nel corso di milioni di anni tra le montagne abruzzesi.
Camposto (AQ), il lago omonimo e il borgo
In terra d’Abruzzo vi sono infatti molti laghi, alcuni noti a livello nazionale, altri minori.
Ma tutti sono accomunati dal profondo silenzio e dal senso di raccoglimento nella natura che offrono ai turisti rispettosi della loro “identità” e del loro habitat.
Ma i laghi abruzzesi sono anche eccellenti palestre per praticare i più affascinanti sport acquatici, dalla canoa al kitesurf.
Il principe dei laghi d’Abruzzo: Campotosto
Con la sua superficie di oltre 1400 km quadrati risulta essere il più grande tra i laghi d’Abruzzo, almeno quelli artificiali.
Si trova in provincia dell’Aquila, a una quota media di 1313 metri, e ha una lunga storia.
Il ritiro dei ghiacci, successivo alla fine dell’era glaciale, aveva lasciato nella zona un piccolo bacino paludoso con forma di doppia Y.
Campostosto (Aq), veduta del paese e del lago
Tra gli anni ’30 e ‘40 del XX secolo, grazie alla contemporanea costruzione di ben tre dighe, l’intera valle venne allagata per creare un grande lago artificiale, dal bacino con la ormai nota forma di una V, che aveva lo scopo di garantire il funzionamento delle centrali idroelettriche della sottostante valle del Vomano.
Le sue acque hanno coperto una vasta area che per molti anni era stata luogo di estrazione della torba, fonte di ricchezza per le povere popolazioni locali e combustibile per le aziende dell’aquilano.
Per facilitarne il trasporto a valle venne costruita una teleferica che convogliava i blocchi estratti fino alla stazione di Capitignano. Da li il trasporto proseguiva tramite ferrovia verso L’Aquila.
La linea ferrata Capitignano-l’Aquila fu costruita appositamente per consentire il trasporto della torba.
Il paesaggio è davvero suggestivo: in inverno il lago è completamente ghiacciato mentre in autunno i boschi si “coprono” dei colori tipici della stagione.
Il lungolago, lungo circa 40 km, è la meta desiderata durante la stagione estiva per passeggiate a piedi o in bicicletta e si presta al cicloturismo.
Il romantico tra i laghi d’Abruzzo: Scanno
Tra i monti dell’alta valle del fiume Sagittario è possibile ammirare la forma di cuore creata nel verde dei boschi circostanti dal lago di Scanno.
Si tratta del più grande tra i laghi d’Abruzzo, situato a 930 metri di quota.
Il bacino è stato creato da una frana, staccatasi dal vicino Monte Rava, che ostruì il corso del fiume Tasso.
Per lungo tempo si è pensato che fosse collegata al terremoto del 217 a.C. di cui fa menzione Tito Livio, ma recenti studi hanno svelato che il grande crollo risalirebbe al periodo postglaciale-miocenico.
Scanno (Aq), il lago
Il punto di distacco della frana si chiama, guarda caso, Frattura e ospita i resti di un piccolo borgo ormai quasi abbandonato: Frattura Vecchia.
Il lago ha coste molto piccole tra la Montagna Grande e il Monte Genzana e non ha emissari apparenti perché il fiume Sagittario percorre un tratto sotterraneo, a causa di un fenomeno carsico, ed esce dal terreno poco più a valle.
La fauna che lo abita è composta da germani reali e numerose varietà di anatre selvatiche, falchi pellegrini e di palude, allocchi, gufi, astori, aquile e molte specie di passeriformi; nelle acque vivono persici reali e trote.
Lago di Barrea
Di origine artificiale, è situato all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, nella Comunità Montana Alto Sangro e altopiano delle Cinquemiglia.
Lago di Barrea
Esso fu creato nel 1951 dallo sbarramento del fiume Sangro presso la foce di Barrea e sulle sue fredde acque si affacciano i borghi di Barrea, Civitella Alfedena e Villetta Barrea.
Lago di Bomba
Anch’esso è un lago artificiale (lungo poco più di dieci chilometri e largo circa cinque) e viene detto Lago del Sangro.
Fu infatti creato sul fiume Sangro da una diga (iniziata nel 1956 e terminata nel 1962). Si trova nel territorio del comune di Bomba, che gli ha offerto per l’appunto il nome con cui viene definito nell’accezione comune e popolare.
Lago di Bomba
Il realtà la denominazione ufficiale è appunto quella di Lago del Sangro. Per giunta, poiché vi si affacciano numerosi comuni del chietino, ciascuno di essi tende a rinominarlo in:
Villa Santa MariaPietraferrazanaColledimezzo Pennadomo.
Il bacino si apre su pendii di “argille scagliose”, mentre sul fianco sinistro della diga affiora un massiccio calcareo.
La diga artificiale canalizza l’acqua del fiume per inviarla alla centrale idroelettrica nel territorio del comune di Altino, in cui arrivano anche le acque del fiume Aventino, raccolte a loro volta dal lago di Casoli.
Il lago di Bomba è meta di turismo estivo e di pesca; dalla sponda meridionale si può ammirare la vista mozzafiato della Majella.
Il bacino è anche campo di gara ufficiale di canottaggio e nel 2009 vi si svolgeranno le gare dei Giochi del Mediterraneo assegnati a Pescara.
Lago di Sant’Angelo
Detto anche lago di Casoli, si apre nel comune di Casoli, in provincia di Chieti.
E’ un bacino artificiale creato nel 1958 dallo sbarramento del fiume Aventino per l’alimentazione della centrale elettrica Acea di Selva d’Altino.
Lago di Sant’Angelo
La sua posizione è molto suggestiva: circondato da un’ampia lecceta è dominato dalla torre di Prata (la Torretta), ha una splendida vista sul versante orientale della Majella e, oggi, costituisce un habitat interessante per flora e fauna tipiche della zona.
Laghi d’Abruzzo artificiali: Penne
Negli anni ‘80, un gruppo di naturalisti e ambientalisti diede vita a dei progetti di tutela ambientale intorno al bacino artificiale denominato lago di Penne, che si è creato in seguito al blocco del fiume Tavo con una diga.
Quest’opera aveva dato involontariamente vita a un bacino che si stava rivelando importante per la sosta dell’avifauna di passo e nidificante, oltre alla numerosa avifauna stanziale.
Penne (Pe), il lago artificiale di Penne o lago del Tavo, la diga
Da quell’impegno nacquero l’oasi e la riserva del lago di Penne.
All’interno e nelle vicinanze della riserva, sul sentiero natura è possibile visitare:
orto botanicocentro lontra,museo naturalistico “Nicola De Leone”giardino delle farfallecentro di educazione ambientale “Antonio Bellini”centro anatre mediterraneestagno degli anfibi area faunistica delle testuggini comuni.
Lago di Serranella
Nasce nel 1990, nel territorio del comuni chietini di Casoli, Altino e Sant’Eusanio del Sangro, alla confluenza tra i fiumi Sangro e Aventino, creando una riserva naturale controllata e protetta (estensione di circa 300 ettari) tra le più importanti dell’Abruzzo.
Sant’Eusanio del Sangro (Ch), oasi naturale del lago di Seranella,
Tra le specie vegetali che vi crescono, una presenza importante è quella dell’elleborina palustre, ma sono degne di nota anche la farnia, l’ontano nero, e diversi specie di salici e pioppi.
In località Sant’Eusanio del Sangro è stato realizzato un centro di recupero di tartarughe d’acqua dolce chiamato EMYS Abruzzo, dove si stanno riproducendo esemplari autoctoni.
Lago di Sinizzo
Questo splendido specchio d’acqua si trova a poca distanza dal bel borgo di San Demetrio ne’ Vestini, è alimentato da due sorgenti di acqua potabile, l’Acquatina e la Sinizzo, ed è piacevolmente balneabile.
Lago di Sinizzo
E’ un punto di sosta ideale grazie alla bellezza del paesaggio, con le sue verdi rive ombreggiate da salici piangenti.
Non lontano si trovano le Grotte di Stiffe, aperte tutto l’anno, che offrono suggestivi scenari tra stalattiti, stalagmiti e cascatelle e nel periodo primaverile si fanno apprezzare maggiormente per i giochi d’acqua creati dal fiume sotterraneo.
Lago di Talvacchia
Al confine fra Marche e Abruzzo, a cavallo tra Monti della Laga e Sibillini, si trova questo bacino, il più incassato tra i laghi d’Abruzzo.
Incassato perchè oggettivamente serrato in uno splendido paesaggio montuoso di una strettissima valle.
Sulle sponde le acque sono limpide e vi si riflette la vegetazione circostante con una notevole presenza di pesci, in prevalenza ciprinidi di taglia, che ne fanno un ottimo itinerario di pesca, ma anche carpe, triotti, scardole e alborelle.
L’unico giorno dell’anno in cui il Talvacchia è praticamente inaccessibile è il primo agosto, data in cui si svolge il famoso Trofeo della Quintana, una gara di pesca abbinata alla tipica manifestazione folcloristica in costume che si tiene ad Ascoli.
Lago di Provvidenza
E’ un bacino artificiale che si trova alla confluenza del torrente Chiarino con il fiume Vomano.
Rappresenta il punto di sbocco della valle del Chiarino, un luogo di natura incantevole e protetta che offre una lunga escursione nel verde.
Lago di Provvidenza
Dalla restaurata chiesetta di San Martino, dove è possibile sostare, si sale passando accanto alle Prese dell’Acquedotto del Chiarino fino al Piano del Castrato davanti alla ripida Cresta Ovest di Monte Corvo.
Poco più avanti si incontra il rifugio Fioretti, nei pressi dei ruderi della Masseria Vaccareccia, dove è possibile concludere l’escursione.
Lago di Piaganini
E’ un bacino artificiale lungo circa 400 m, profondo e largo tra i 20 e i 25. Assolutamente sconsigliato per qualsiasi attività turistica e balneare, rappresenta invece un discreto luogo di pesca sportiva.
La sua sponda sinistra è infatti pescabile in numerosi punti, mentre la sponda opposta risulta inaccessibile, poiché è invasa da un fitto bosco e scende a picco sul lago.
Lago di Piaganini, riflessi dell’autunno sul lago
Il fondale è fangoso con presenza di fogliame, che, quando il livello del lago è basso, risale in superficie sotto forma di grossi ammassi.
In questo bacino è vietata qualsiasi forma di pasturazione ed è permesso pescare con una sola canna a esche naturali.
Lago del Sirente
Nel cuore delle montagne del parco regionale del Sirente – Velino, nella piana dei Prati del Sirente, c’è’ il più misterioso tra i laghi d’Abruzzo
Un piccolo lago dallo stesso nome, di forma circolare con un diametro di circa 140 metri, nato su sedimenti non rocciosi e dalla struttura di origine glaciale.
Lago del Sirente
Dopo anni di studi alcuni ricercatori hanno avanzato l’ipotesi che il lago del Sirente sia il primo cratere da impatto da meteorite riconosciuto in Italia.
Si tratta di una teoria affascinante, ma che al momento non ha trovato specifici riscontri scientifici, e sembrerebbe invece smentita da altri rilievi geologici.
Lago di San Domenico
Lungo la strada che collega Anversa degli Abruzzi con Scanno, all’altezza del borgo di Villalago, si apre tra le rocce a strapiombo il bel lago di San Domenico, nei cui pressi si trova l’eremo omonimo.
Si tratta di un piccolo bacino artificiale creato con una diga, allo scopo di produrre energia elettrica, posta lungo il corso del fiume Sagittario.
Lago di San Domenico
Nel lago si gettano anche piccoli affluenti come le cascatelle della Sorgente Sega e il fiumiciattolo di Prato Cardoso.
La flora che ne abita le acque è la stessa del Parco Nazionale d’Abruzzo, con uccelli come germani reali e simili, e pesci quali persici e trote.
Sulle rive scendono spesso volpi, scoiattoli, ghiri e a volte orsi e lupi. Sul lato di Prato Cardoso si ape una spiaggetta, ma vige il divieto assoluto di balneazione e pesca.
I piccoli laghi d’Abruzzo: Campo Imperatore
La vasta e suggestiva piana di Campo Imperatore, l’immenso altopiano che si apre alle spalle della catena del Gran Sasso, è punteggiata da numerosi e minuscoli specchi d’acqua.
Non sono molto estesti ma li consideriamo a tutti gli effetti tra i laghi d’Abruzzo.
Alcuni perenni, altri di breve vita stagionale legata allo sciogliersi delle nevi invernali.
Li si scopre osservando foto aeree della zona e alcuni di essi hanno anche un nome.
Laghi di Racollo
Si devono alla natura carsica e glaciale di questo ampio territorio di alta quota, plasmata per milioni di anni da forze geologiche e naturali immense.
Alcuni di essi si scorgono viaggiando lungo la strada che sale da Fonte Cerreto, sulla destra, dopo il bivio per Montecristo.
Il più celebre si trova accanto alla strada che porta agli alberghi e ha nome lago di Pietranzoni.
Altri si aprono nei pressi dei borghi che si trovano ai piedi dell’altopiano, come il lago di Santo Stefano di Sessanio e quello di Calascio.
Alcuni sono solo piccole pozze primaverili, fugaci ma assai ricche di vita, che appaiono poco distante dal bivio per scendere (o salire) da Santo Stefano.
Tutti sono comunque specchi fantastici nei quali si riflette l’emozionante natura del Gran Sasso.