Lame, frazione di Cortino
Dati e curiosità
frazione di: Cortino (Te)
area: Monti della Laga
Origine del nome
Il suo nome deriva da una zona paludosa a causa della presenza del fiume attiguo: infatti nel gergo locale, che fu profondamente influenzato dall’idioma proprio dei Longobardi, “lama” vuol dire fango.
Introduzione
Il centro urbano, collocato a 900 metri sul livello del mare, conta 12 persone appartenenti a 8 nuclei familiari e dista 34 chilometri da Teramo e 13 da Pagliaroli. Fortemente affezionati al luogo per i ricordi del passato, i proprietari delle abitazioni che non abitano più a Lame ma sono emigrati soprattutto nell’agro romano, si sono occupati di ristrutturare il borgo, che tornano a visitare ogni fine settimana. Merita un commento di lode la Pro-loco, che si è impegnata molto nella costruzione del monumento in onore dei “Caduti di tutte le guerre”, la cui inaugurazione avvenne il 12 del mese di agosto dell’anno 2001 nel sito del precedente sepolcro collocato nel 1984.
Storia
1029
Il secondo giorno del mese di ottobre Pietro e Teutone III, figli di Teutone e Gualtiero, figlio di Gualtiero, offrono in dono alla parrocchia aprutina beni per 30 moggia che avevano ricevuto in eredità, alcuni di essi vicino “Lame” (F. Savini, Cartulario).
1488
La parrocchia di Sant’Angelo viene congiunta con le parrocchie di Santa Maria di Padula e di San Paolo di Pezzelle, per decisione dell’arcidiacono Savino di Giacomo sulla base della scelta del barone di Roseto Andrea Matteo III di Acquaviva.
1526
Il documento censuale voluto dall’episcopo F. Cherigatto chiarisce che la chiesa di Sant’Angelo di “Lamis”, che si trova nell’ambito della cappella di Pagliaroli, deve pagare 3 soldi.
1658
Stefano Rositi primo cittadino di Lame e Giacomo di Gio.Domenico, Berardino di Teodoro e Paolo di Berardino di questa zona sono promotori della fondazione della Società del Santissimo Sacramento per pagare i costi di mantenimento dell’Eucarestia nella Chiesa di Lame di Roseto, per una cifra che corrisponde a 10 ducati annuali che devono essere prelevati dai proprietari dei greggi che si occupano di affittare gli erbaggi del comune di Lame: nel caso in cui non si riuscisse a raccogliere quella somma, coloro i quali avevano fondato la società e i loro discendenti avrebbero fatto da garanti utilizzando gli utili dei propri beni (A.S.Te., Not. G.Valente di Teramo).
1672
Il 26 del mese di giugno nasce la Confraternita del Rosario per opera di D. Francesco Rozzi di Servillo, parroco della parrocchia madre di Lame, del primo cittadino della località Alessio, figlio del defunto Giulio, e di Giovanni Angelo, figlio del defunto Domenico. Viene eretta una cappella nella chiesa di Sant’Angelo Custode protettore della “Villa Lamarum” della Montagna di Roseto (A.S.Te., Not. F. Taraschi di Canzano).
1719
Disposizione di Giacomo Lauri di Valle Vaccaro, curato di Lame, avvenuta a Montorio il 26 del mese di ottobre: le sue proprietà di Collevecchio e di Basciano sarebbero state utilizzate per la costruzione di un beneficio in onore della Vergine del Rosario nella cappella del Rosario.
1725
Il curato di Lame, D. Giacomo Lauri, offre in dono un centinaio di pecore poste nel Saccione a Michele Flamminj di Lame, che attualmente risiede a Ciarelli (A.S.Te., Not. Ricci G.A. di Teramo).
1762
Le volontà testamentarie di Tomaso di Lame rivelano che con i ricavati provenienti dal mulino di sua proprietà a Villa Vernesca, i suoi successori si occupino di far dire messa per 33 volte l’anno per ben 15 grana ciascuna. Nel caso in cui il mulino non producesse più alcun frutto dispone che siano proprio loro a pagare le celebrazioni eucaristiche con gli averi pervenuti in eredità (A.S.Te., Not. Cagnacci F. N. di Teramo).
1768
Processo civile voluto da certi pastori di Lame nei confronti degli Atenei di Lame, Padula e Macchiatornella: motivo della disputa era l’affitto della Montagna (A.S.Te., Regia Udienza Doganale, B.5/70).
1804
Lame è abitata da 106 persone.
1805
Il 30 del mese di settembre Nicola Cavanci e Filippantonio de Fabiis, primo cittadino di Lame e prosindaco di Piano Fiumato e Pezzelle, si riuniscono per volere del primo.
1807
Giorgio di Gianvitto presta al comune la somma di 50 ducati e 40 grana per l’approvvigionamento dei militari francesi.
1808
Affermazioni di Salvatore di Gaetano sul curato di Lame: si dichiara che quando quest’ultimo era ancora prete il 25 dicembre di ogni anno aveva la vecchia abitudine di fare ben tre celebrazioni eucaristiche, nella parrocchia di Lame, nell’altare del Carmine della medesima parrocchia per la gente di Vernesca, che avevano la parrocchia diroccata, e a Cajano (A.S.Te., Regia Udienza Doganale, B.5/70).
1816
Lame, che già apparteneva al Comprensorio di Montagna di Roseto del Ducato di Atri, è unita al comune di Cortino. Il 30 del mese di novembre, l’episcopo di Teramo riceve nuovamente la pensione della somma di 40 ducati sul monte frumentario per la chiesa.
1832
Don Telesforo Roseti, curato di Lame, sembra essere legato insieme ad altre persone all’opera Storia ecclesiastica e civile della Regione più settentrionale del Regno di Napoli di N. Palma.
Foto di Lame
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Da vedere
Il borgo mantiene ancora n parte le sue fattezze arcaiche grazie alle sue costruzioni in pietra realizzate tra il Seicento e l’Ottocento. Tra di esse spicca in maniera piuttosto evidente un’abitazione sita nella Piazza del Ballo, che possiede un passaggio loggiato dall’aspetto delizioso.
La parrocchiale di Sant’Angelo (o San Michele Arcangelo), che ha subito degli ottimi lavori di ristrutturazione a differenza di altri lavori di rimaneggiamento che lasciano invece molto a desiderare, mantiene un portaletto con cornici caratterizzate dalla presenza di conci, che presumibilmente fa parte della struttura più vecchia e che ci fa pensare che la sua costruzione sia del Cinquecento.
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