Ma è vero che gli anni bisestili sono anni sfortunati? Andiamo a vedere meglio questa superstizione radicata tra storia e mito.
L’espressione “Anno bisesto, anno funesto” è da tempo incisa nell’immaginario collettivo, portatrice di timori e superstizioni. Con l’arrivo del 2024, un anno bisestile, la discussione su questa credenza si riaccende. Andiamo quindi a vedere le radici storiche di questa superstizione. Cerchiamo di capire perché un semplice giorno aggiunto al calendario può generare così tanta preoccupazione.
Partiamo col dire che la base di questa credenza risiede nella pratica antica di aggiungere giorni o mesi al calendario. Questo avveniva per sincronizzarlo con l’anno solare. Questi giorni “in più” erano spesso considerati magici, portatori di fenomeni straordinari, sia positivi che negativi. Nel calendario gregoriano un anno bisestile è caratterizzato dall’aggiunta di un giorno a febbraio, solitamente il 29. Questa aggiunta è necessaria per allineare il calendario con il tempo reale della rivoluzione terrestre attorno al Sole. Inoltre il concetto di anno bisestile non è nuovo. Già nell’antica Roma, il calendario giuliano del 45 a.C. introduceva un giorno aggiuntivo ogni quattro anni.
L’associazione tra gli anni bisestili e la sfortuna ha origini antiche. Si credeva che i giorni “in più” nel calendario fossero un periodo fuori dal tempo. Durante questi giorni avvenivano fenomeni magici, sia positivi che negativi. Questa superstizione, presumibilmente inventata dai Romani, si radicò nella società europea cristiana e si diffuse nel corso dei secoli. In particolare, il mese di febbraio, che ospitava i Parentalia dedicati ai defunti, veniva considerato sfortunato.
Comunque, non tutte le culture condividono la stessa avversione verso gli anni bisestili. In Cina, ad esempio, questi anni sono considerati fortunati. In Irlanda, il 29 febbraio, noto come il “giorno della proposta”, è addirittura considerato propizio. Pare infatti che le ragazze prendono l’iniziativa e chiedono ai loro partner di sposarle.
Come molte superstizioni, l’idea che gli anni bisestili siano intrinsecamente sfortunati non ha alcun fondamento scientifico. Eventi positivi e negativi si verificano in modo uniforme nel corso degli anni, bisestili o meno. Nonostante alcune tragedie abbiano colpito in anni bisestili, lo stesso può essere detto di anni non bisestili.
La prima guerra mondiale, la pandemia di spagnola e la seconda guerra mondiale sono esempi di eventi devastanti che hanno colpito anni regolari. Vale la pena notare che gli anni bisestili hanno anche visto il verificarsi di eventi positivi significativi. Il raggiungimento del massimo grado di prosperità economica prima della Grande Depressione nel 1928, l’entrata in vigore della Costituzione italiana nel 1948 e la prima mappatura del genoma umano nel 2000, ad esempio.
In conclusione, l’espressione “Anno bisesto, anno funesto” riflette una superstizione radicata nella storia, ma priva di fondamento scientifico. Gli anni bisestili sono semplicemente una correzione del calendario per adattarlo al nostro ciclo solare. Eventi positivi e negativi si verificano indipendentemente dalla presenza del 29 febbraio nel calendario. Mentre alcune culture abbracciano gli anni bisestili come fortunati, altre li temono. In definitiva, la sfortuna associata a questi anni è più un mito che una realtà scientifica.
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