L’Hotel in cima alla montagna che nasconde un segreto che in pochi ricordano

Alla riscoperta di Campo Imperatore, luogo estremamente importante per la storia d’Abruzzo: qui, venne tenuto prigioniero Benito Mussolini subito dopo la caduto del Fascismo.

In Abruzzo è possibile imbattersi in storia e cultura di ogni tipo, tra tradizioni che hanno segnato le popolazioni che hanno attraversato la Regione del centro Italia, fino a resoconti di guerra che vedono l’Abruzzo come semplice luogo d’attraversamento che però, più spesso di quanto non si possa immaginare, si è rivelato un punto nevralgico per lo svolgimento di diverse attività che hanno segnato dei periodi della storia italiana.

La storia di Campo Imperatore foto IG andremeta inabruzzo.it
La storia di Campo Imperatore foto IG andremeta inabruzzo.it

Certo, tornando indietro nel tempo, sono davvero tante le testimonianze, soprattutto d’epoca medievale, che vogliono l’Abruzzo come luogo in cui i castelli e le fortezze proliferavano, creando veri e propri punti di divisione tra due dominazioni, tra due imperi. Ma, guardando a un passato più prossimo, che ancora oggi rivive nella mente di tanti nostalgici, è impossibile non parlare della stretta relazione che, per un periodo, vide una parte d’Abruzzo accogliere Benito Mussolini, in qualità di prigioniero.

La storia di Campo Imperatore

Per molti, potrebbe trattarsi di uno dei tanti luoghi incantevoli che solo l’Abruzzo sa offrire: uno spaccato naturale, incastonato tra alcune delle cime più affascinanti del Gran Sasso e di tutto l’Appennino come Scindarella, Monte Portella, Corno Grande, Monte Aquila, Brancastello, Monte Prena. Una meta turistica, perfetta per qualunque stagione, offrendo sentieri per escursioni sia a piedi che in bicicletta, oltre agli impianti di risalita.

La prigione di Mussolini foto IG andrea.terribili inabruzzo.it
La prigione di Mussolini foto IG andrea.terribili inabruzzo.it

Eppure Campo Imperatore, ha una storia molto più profonda dato che, nel lontano 1943, divenne teatro di una delle fasi finali della Seconda Guerra Mondiale, luogo chiave di un evento che avrebbe sconvolto gli equilibri. È il 25 luglio del 1943 quando, a Villa Savoia Re Vittorio Emanuele III, il Gran Consiglio del Fascismo impone la nomina a nuovo capo del Governo al maresciallo Pietro Badoglio.

Il Duce, Benito Mussolini, era stato catturato e tratto in arresto dalle forze alleate in seguito alla caduta del fascismo. Proprio Campo Imperatore, che all’epoca era conosciuto come Hotel Amedeo di Savoia, Mussolini venne tenuto prigioniero per un periodo che andò dal 28 agosto al 12 settembre 1943, finché non venne liberato da un’incursione a sorpresa dei soldati tedeschi inviati da Adolf Hitler.

Il Duce sarebbe quindi stato prelevato e gli sarebbe stato conferito l’incarico, dal Fuhrer di guidare la Repubblica sociale italiana da Salò, sul Lago di Garda, il famoso Stato fantoccio che mai è stato effettivamente riconosciuto dalla storiografia. Campo Imperatore però, tra le verdeggianti distese innevate, conserva ancora la memoria di una storia che fu e che non vuol mai più essere.

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