Lo scoglio di Ortona è un luogo affascinante, perché il mistero diventa protagonista di eventi inspiegabili: quando l’amore supera tutto.
In Abruzzo ci sono luoghi magici, ma senza dubbio lo Scoglio di Ortona è tra i più particolari. Può una roccia resistere alle intemperie del tempo e del mare, come un amore drammatico? Ecco cosa narra la leggenda, e cosa c’è dietro al paesaggio che tutt’oggi fa parte delle vita degli abitanti della zona. Leggenda, storia, tradizioni, cultura e realtà, tutto quello che c’è da sapere su una località così apprezzata. Retroscena inediti, le onde del mare raccontano vicende incredibili.
Ortona è conosciuta dagli abruzzesi come Urtone, in dialetto, è un Comune in provincia di Chieti. Noto per la bellezza del mare, il calore della gente, e per tante particolarità che solo le persone del luogo conoscono. La storia del luogo è antichissima, infatti la leggenda protagonista di oggi risale a tanto tempo addietro, testimoniando come non solo i Frentani l’abbiano popolata alle sue origini. Questo è il nome del popolo che contraddistingue la zona ai suoi albori, e che tutt’oggi ne viene riconosciuto il valore culturale.
Traffico commerciale di spessore, è anche una zona in cui le storie d’amore hanno fatto sognare, e lo fanno tutt’ora, i giovani innamorati. Peccato che dietro tanta bellezza, ci sia un dramma che farebbe piangere anche il cuore più duro.
Scoglio di Ortona, tra mito e realtà: cosa si nasconde dietro la pietra
Secondo la leggenda l’amore può essere così potente, forte ed eterno, da non poter essere scalfito nemmeno dal tempo. A quanto pare, nemmeno la pietra in balia di onde, vento ed intemperie, può essere distrutta. Così, con questa metafora romantica si apre il racconto che fa sognare tutt’oggi le generazioni, e di come i valori e i sentimenti siano il motore della vita.
La leggenda prende il nome di Ritorna, ed è proprio questo termine a suscitare grande interesse a divenire tutt’oggi una consuetudine tipica di chi vive nel luogo. La storia narra che nel Castello Aragonese che ha sede ad Ortona, ci fosse una principessa molto bella, che all’arrivo di una nave reale, si innamorò all’istante di un principe venuto in visita per traffici commerciali. Anche lui ricambiava, allora subito dopo il ballo organizzato in onore del principe, chiese la mano della sua bella.
Il padre rifiutò, ma ad una condizione: per sposare la figlia avrebbe dovuto portare un oggetto unico al punto da stupirlo. Così, partì per un viaggio, ma non fece ritorno perché la sua nave fu attaccata e morì. Lei lo attese piangendo, urlando dallo scoglio più lontano: “Ritorna, ritorna”, ma lui non tornò mai, finché un giorno anche lei venne tirata via da un’onda e perse la vita.
Ad oggi, quello scoglio si “intravede”, perché la spiaggia è ceduta e il mare se l’è mangiato, ma esiste tutt’ora “quel punto dal valore storico” a rallegrare le giornate degli abitanti di Ortona. Chi arriva alla scoglio è considerato un bravo nuotatore, proprio perché arriva fino alla “Ritorna”. La leggenda dà il nome allo scoglio di Ortona. Quindi, viene utilizzato come metro di paragone per imparare a nuotare e a godersi la bellezza del mare e di questo paesaggio.