Mette a segno 6 furti nello stesso paese in Abruzzo: indagati gli abitanti

Il singolare caso di Casalincontrada in provincia di Chieti in cui un ladro seriale si è trovato a denunciare dei cittadini che avrebbero voluto farsi giustizia da soli.

In molte occasioni, non è poi così difficile distinguere ciò che è bene da ciò che è male, il bianco dal nero, le luci dalle ombre. E se sulla carta, esistono dei principi che ognuno di noi si da per riuscire a effettuare queste distinzioni così nette, può capitare che legge, morale ed etica inizino a creare dei conflitti interni, che ci facciano dubitare sull’assioma bene=giusto: male=sbagliato.

Giustizia privata in Abruzzo inabruzzo.it
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Bisogna infatti valutare come, in uno Stato di diritto, anche chi si trova a commettere un reato non è comunque immune dal diventare vittima di un altro reato. Ed è proprio questo il caso che si è verificato a Casalincontrada, località in provincia di Chieti, in cui un ladro seriale si è trovato ad accusare e denunciare dei cittadini che si sarebbero organizzati per farsi giustizia da soli, senza attendere l’intervento delle forze dell’ordine.

Le accuse

Un caso sicuramente singolare quello verificatosi a Casalincontrada. Un ragazzo, nelle prime settimane di gennaio 2024, aveva messo a segno diversi furti in varie zone della città passando dalle abitazioni private ai garage, dalle chiese ai locali per un totale di sei colpi andati a segno, seminando paura e apprensione tra tutti i cittadini del paesino in provincia di Chieti.

Finisce male per tutti inabruzzo.it
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Il ragazzo è stato poi arrestato ma è qui che le cose si complicano. A rivolgersi alle forze dell’ordine infatti, sarebbe proprio stato il ladro. A seguito della sua condotta criminosa infatti, alcuni cittadini di Casalincontrada non avrebbero più voluto attendere l’intervento dei carabinieri, motivo per cui hanno deciso di organizzarsi privatamente per fermare il ragazzo. Il risultato non è certamente quello che si aspettavano.

In seguito alla denuncia da parte del ragazzo, la procura della Repubblica di Chieti avrebbe aperto un fascicolo contro tali cittadini per minaccia grave. In totale, sarebbero 10 i cittadini attualmente indagati. Secondo le ricostruzioni, gli uomini, in data 6 gennaio, si sarebbero organizzati per dare la caccia al ladro, così da stanarlo e consegnarlo ai carabinieri. Secondo quanto riferito dal ladro però, la caccia sarebbe stata condotta con armi da fuoco, da cui sarebbero stati esplosi dei colpi.

Il ragazzo, dopo il suo ultimo furto, sarebbe stato accerchiato e minacciato gravemente, anche di morte, secondo le ricostruzioni. Per fuggire, si sarebbe gettato in un fosso pieno di rovi. In seguito agli avvisi di garanzia giunti ai cittadini, sulla vicenda, si è espresso anche il sindaco di Casalincontrada:La giustizia non si fa da sé, ha i suoi tempi, il rispetto dei diritti codificati è la misura del senso civile: ripagare una violazione con un’altra violazione non è la via giusta”.

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