A sorpresa il cantautore racconta il retroscena inedito, in pochi erano a conoscenza della sua condizione. L’intervista è da brivido.
È stato indubbiamente tra i protagonisti della 74esima edizione del Festival di Sanremo. Sul palco dell’Ariston ha portato tanta energia, nonostante i 71 anni e l’intervento che aveva ricevuto solamente tre mesi prima: “Se vogliamo dirla tutta, il 9 novembre del 2023 mi è stato tolto il polmone sinistro. Non mi hanno curato, mi hanno proprio aperto il torace e tolto un polmone”, spiega in una lunga intervista, lasciando di stucco un po’ tutti.
Eppure a vederlo così entusiasta e gioioso nessuno si era accorto di nulla, forse solo i suoi fan più fedeli sapevano già qualcosa: “Perché ho ballato a Sanremo sul palco? Mi viene naturale, perché mi diverto e perché questo non mi cambia la vita”, ha sottolineato durante la lunga chiacchierata ai microfoni di SuperGuidaTV. Ma è solo l’ennesimo momento drammatico che ha dovuto affrontare durante la sua travagliata esistenza.
Pino D’Angio e il tumore: “La malattia ti obbliga ad aspettare, speri che vada tutto bene”
A invitarlo sul palco dell’Ariston nella serata dei duetti sono stati i Bnkr44. Pino D’Angiò ovviamente ha accettato, esibendosi insieme a loro sulle note della sua hit immortale Ma quale idea. Il 71enne è apparso in forma, nonostante poi abbia rivelato di non aver vissuto un periodo particolarmente semplice: “Tre mesi prima di quel ballo sul palco, a novembre scorso, mi hanno tolto un polmone che era pieno di tumori e poi mi hanno ricucito”.
Di interventi ormai ‘se ne intende’, visto che è finito sotto i ferri in passato per sei operazioni alla gola, una trombosi agli arti inferiori, un arresto cardiaco e due tumori polmonari. Parlando della malattia in un’intervista fiume a SuperGuidaTv ha ribadito: “Il tumore? Un’ansia che non finisce mai, si dice sempre ‘sta combattendo contro il cancro’ ma contro il cancro purtroppo non si combatte. Non esiste un combattimento, è tutto un bla bla bla, solo una retorica”
E infine, nella chiosa, ha aggiunto: “Purtroppo malattie come queste ti obbligano solamente ad aspettare e a sperare che tutto vada bene, a sperare che tu ce la faccia a salvarti. A me è andata bene tante volte”.