Abruzzo terra d’olivo
L’olivo fu introdotto in queste terre sin dal V secolo a.C. e la sua coltivazione, così come la produzione dell’olio di oliva, vennero sviluppate poi dai romani, come confermano le numerose testimonianze archeologiche e storiche esistenti.
In Abruzzo vi sono oggi oltre 40.000 ettari di territorio collinare coltivato a olivo. I secoli hanno permesso si sviluppare una conoscenza contadina raffinata in questo settore e di selezionare numerose varietà: il Leccino è diffuso in tutto il territorio abruzzese, ma altre sono specifiche di aree più ristrette. La Dritta è tipica delle contrade Vestine, la Toccolana di quelle attorno a Tocca da Casauria, la Gentile è propria del chietino, così come la Intosso, usata però per mangiare e non per spremere.
Altre varietà chietine sono la Nebbio e la Cucco, mentre il teramno si esprime con il Tortiglione, la Castiglionese e la Carboncella. Meno importante in termini quantitativi di produzione infine la provincia aquilana, fatte salve le zone di Navelli, la valle Peligna e la val Roveto, dove prospera la varietà Monicella.
La sommatoria virtuosa di questo territorio favorevole alla vita dell’olivo, la specializzazione e la tradizione secolare del mondo argicolo abruzzese nella sua coltivazione, la presenza di tali e tante varietà di olivi, la maestria dei frantoiani, sono tutti fattori che hanno permesso di dare vita a produzioni di olio di oliva estravergine di eccellente qualità, soprattutto nei centri e nei borghi dove essa rappresenta da secoli la base dell’economia agricola.
Tanto ottimo olio
Ben 9 milioni di piante di olivo esistenti in Abruzzo producono una media di 1 milione e 200.000 quintali di olive, dai quali si ottengono circa 200.000 quintali di eccellente olio extravergine di oliva. Questo colloca l’Abruzzo al quinto posto nazionale tra le regioni produttrici dell’ “oro verde”.
In virtù della qualità delle olive prodotte e dell’olio che esse permettono di ottenere, per lo più estratto in maniera tradizionale da piccoli frantoi, l’Abruzzo ha ottenuto l’assegnazione di ben tre D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta) previste dall’Unione Europea per gli oli di oliva extravergini, un marchio e una garanzia di qualità per il consumatore.
Le regole della D.O.P.
Il disciplinare di produzione della D.O.P. stabilisce regole per la zone di produzione, le varietà di olive usate, le modalità di coltivazione, i sistemi di impianto e di coltivazione, le produzioni massime consentite, il periodo di raccolta delle olive e le modalità del loro trasporto, le modalità di spremitura e le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche dell’olio prodotto. Solo al perfetta osservanza di tutte queste regole, verificate dall’organismo di controllo, permette la nascita di un olio di oliva extravergine a Denominazione di Orgine Protetta.
Le tre D.O.P. abruzzesi
Tre sono le D.O.P. attualmente riconosciute in Abruzzo: la “aprutino-pescarese” nel territorio della provincia di Pescara, la “colline teatine” nella zona del chietino e la “pretuziano delle colline teramane” in provincia di Teramo.
D.O.P. “aprutino pescarese”
L’area della D.O.P. “aprutino pescarese” è tutta in provincia di Pescara e va dalla zona Vestina di Loreto Aprutino, Moscufo e Pianella fino a quella di Tocco da Casauria, verso le gole di Popoli e il Morrone. Per fregiarsi di questa D.O.P. gli extravergini di oliva devono essere composti almeno dall’80% delle varietà Dritta, Leccino e Toccolana provenienti dall’oliveto certificato. Il resto può provenire da altre varietà, ma sempre presenti in quel oliveto.
L’ “aprutino pescarese” è stato riconosciuto D.O.P. con Reg. CE 1263 del 02.7.96 ed è tutelato dall’apposito Consorzio di Tutela promosso dalle organizzazioni di categoria e dalle associazioni dei produttori del pescarese, al quale aderiscono 72 produttori. Il controllo è affidato alla CCIAA di Pescara.
caratteristiche dell’olio D.O.P. “aprutino pescarese”
colore: giallo-verde o verde, con tonalità intermedie
sapore: fruttato medio
acidità massima: 0.6%
perossidi: inferiore a 12 mq/kg
polifenoli totali: non inferiore a 100 ppm
punteggio Panel Test: superiore a 6,5
scopri i produttori della D.O.P. “aprutino pescarese“
D.O.P. “colline teatine”
L’area della D.O.P. “colline teatine” è tutta in provincia di Chieti e va, lungo la costa, dalla zona di Francavilla al Mare fino a quella di San Salvo, spingendosi verso l’interno fino a Pretoro, Casoli e Lama dei Peligni. Per fregiarsi di questa D.O.P. gli extravergini di oliva devono essere composti almeno dal 50% della varietà Gentile di Chieti provenienti dall’oliveto certificato, associata a non più del 40% di Leccino. Il resto può provenire da altre varietà, ma sempre presenti in quel oliveto.
La D.O.P. “colline teatine” può essere accompagnata da una precisazione geografiche aggiuntiva (riconosciute ufficialmente) che meglio precisa l’area di provenienza, ossia il Frentano e il Vastese. Il colline teatine è stato riconosciuto D.O.P. con Reg. UE 2325 del 24.1 1.97 ed è tutelato dal Consorzio di Tutela che riunisce le associazioni olivicole del chietino (ossia APOA, APOAM, APOC CNO, LAPOAM e LARO). Anche in questo caso il controllo produttivo e la certificazione sono affidate alla CCIAA di Chieti.
caratteristiche dell’olio D.O.P. “colline teatine”
colore: dal verde al giallo
sapore: fruttato
acidità massima: 0.6%
perossidi: inferiori a 15 mq/kg
polifenoli totali: non inferiori a 100 ppm
punteggio Panel Test: superiore a 6.5
scopri i produttori della D.O.P. “colline teatine”
D.O.P. “pretuziano delle colline teramane”
L’area della D.O.P. “pretuziano delle colline teramane” è tutta in provincia di Teramo. Per fregiarsi di questa D.O.P. gli extravergini di oliva devono essere composti almeno dal 75% complessivo della varietà Leccino, Frantoio e Dritta provenienti dall’oliveto certificato, associata al restante 25% di altre varietà come il Tortiglione, la Carboncella e la Castiglionese, ma sempre presenti in quel oliveto. Il “pretuziano delle colline teramane” è stato riconosciuto D.O.P. con Reg. 1491 del 25.8.03 ed è tutelato dal Consorzio di Tutela promosso dall’Unaprol in collaborazione con la Coldiretti e l’Unione Provinciale Agricoltori. Il controllo è affidato alla CCIAA di Teramo.
Il territorio teramano è noto per essere area di produzione di eccellente olio di oliva sin dall’epoca degli italici e il suo nome dato dai romani fu proprio ager Pretutians, dal nome del popolo italico che vi abitava prima della loro conquista. Catone, nel suo De re rustica, cita l’olio dell’agro pretuziano.
caratteristiche dell’olio D.O.P. “pretuziano delle colline teramane”
colore: giallo verdognolo
sapore: medio fruttato con sensazione di amaro e piccante (media)
acidità: inferiore a 0.5%
perossidi: inferiori a 15
punteggio Panel Test: superiore a 6.5
scopri i produttori della D.O.P. pretuziano delle colline teramane”