La leggenda che riguarda San Panfilo, patrono di Sulmona, ha dell’incredibile. Oggi ancora puoi trovare le prove del miracolo.
Se amate visitare l’Abruzzo, terra che offre la felice unione di luoghi di montagna e di mare per un’esperienza di vacanza a 360°, vi sarete trovati a passare per Sulmona. La città ha dato i natali al poeta latino Ovidio e qui ha soggiornato papa Celestino V. Immersa nella la Valle Peligna, probabilmente l’avrete attraversata in bicicletta scoprendo la storia e l’arte nei borghi che si affacciano su essa. Avrete gustato le specialità enogastronomiche tipiche della zona, ma forse non siete a conoscenza della leggenda che si narra a proposito del patrono della città di Sulmona, San Panfilo.
Panfilo nacque e visse tra il 600 e il 700 d.C. presso Pacile, un antico borgo sito a circa 1000 mt.di altitudine presso il monte Mitra. Convertitosi al cristianesimo, suscitò in questo modo l’ira del padre che era di fede pagana. Egli lo ripudiò ed escogitò, annebbiato dall’ ira, un modo per uccidere Panfilo.
Ordinò al figlio di scendere con un carro trainato da buoi a valle, presso il fiume Gizio. Il percorso era assai impervio e ripido e sicuramente il ragazzo avrebbe perso il controllo e sarebbe precipitato giù a valle. E qui accadde il miracolo: apparvero due angeli in suo soccorso e le ruote del carro e gli zoccoli dei buoi affondarono nella pietra, come fosse fango, conducendo Panfilo a valle illeso.
A testimoniare l’evento miracoloso si potevano osservare ancora i segni delle ruote e degli zoccoli impressi nella pietra. Questo evento fece sì che Panfilo fosse nominato capo della diocesi di Sulmona nel 682 d.C. La tradizione lo descrive come una persona di animo molto generoso e gentile, impegnato per la diffusione del cristianesimo tra i Longobardi.
Verso la fine della sua vita, si pensa sia stato anche vescovo di Corfinio (AQ), dove morì. Il suo corpo fu rinvenuto da quattro chierici, i quali pensarono di riportarlo a Sulmona. Durante il viaggio, il corpo divenne progressivamente sempre più pesante, tanto che costrinse i quattro uomini a fermarsi per rifocillarsi e bere a causa della fatica.
Il luogo della sosta era il posto dove Panfilo desiderava essere sepolto, perché poco lontano apparve dal nulla una fontana. I chierici gridarono al miracolo e lì più tardi venne costruita una cattedrale in suo onore che oggi conserva i suoi resti e successivamente venne nominato Patrono di Sulmona.
Tutti noi, direttamente o indirettamente, abbiamo sentito parlare oppure abbiamo avuto a che fare con…
L'Aquila si è trasformata in un palcoscenico di eccellenza e ospitalità grazie alla recente competizione…
In una giornata che avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia senza precedenti per la comunità…
Cantine Aperte in Vendemmia è un evento da non perdere per chi vuole scoprire le…
L'Aquila si prepara ad essere teatro di una manifestazione di protesta che vede al centro…
Se siete di questo segno per voi non sarà un periodo facile, quindi se avete…