Sbagliato abbassare la guardia: la preoccupazione in Abruzzo per casi in aumento

Si torna a parlare di Covid e in Abruzzo i contagi continuano a salire. Torna la preoccupazione ma sicuri ci sia da temere?

Quando si parla di Covid, vengono fuori ricordi estremamente contrastanti. Al netto di chi potrebbe aver vissuto bene il periodo di quarantena forzata, in cui versava l’Italia e parecchie zone del mondo, bisogna sempre considerare quanto in realtà, gli anni dominati dalla paura del Covid-19 siano stati spossanti, estenuanti e deleteri per il corpo e la psiche dei tanti che l’hanno contratto o che hanno avuto a che fare con la malattia, fosse anche solo tramite parenti.

Si torna a parlare di Covid inabruzzo.it
Si torna a parlare di Covid inabruzzo.it

A oggi, il Covid non rappresenta più un nemico così spaventoso. Si è abbandonata la terminologia pandemica, anche se gli organi sanitari nazionali, tendono sempre a mettere in guardia i cittadini per eventuali pericoli che potrebbero nascere. E proprio di questo si parla nell’ultimo report del Ministero della Salute e dell’Iss, nel quale vengono registrati dati in crescita per quanto riguarda la diffusione della variante JN.1.

La situazione in Abruzzo

Anche in Abruzzo, si torna a lottare giornalmente con la malattia che, pian piano sta tornando a far parlare di sé. Se fino a poco tempo fa infatti, i numeri dei contagi potevano apparire trascurabili, i nuovi dati devono quanto meno far drizzare le antenne: mentre i dati relativi al 10 maggio segnavano la presenza di due nuovi casi, la stessa analisi ci dice che solo una settimana fa, i nuovi contagiati sono ben 111.

Ecco cosa fare in caso di contagio inabruzzo.it
Ecco cosa fare in caso di contagio inabruzzo.it

Una crescita esponenziale, che tra il 29 giugno e il 5 luglio ha permesso di contare 43 nuovi positivi e 915 contagiati totali. Al momento in cui scriviamo però, i contagiati totali superano il migliaio e i ricoveri sono passati da 6 a 8. Nonostante i numeri in aumento, non bisogna perdere la calma dato che, molto spesso, i contagi si traducono in semplici sintomi influenzali, senza conseguenze gravi. Considerando che solo tramite tampone è possibile riscontrare il Covid, è logico pensare che i numeri siano maggiori, visto che per molti si presenta in forma asintomatica, non portandoli a sottoporsi al tampone.

Bisogna però stare attenti a persone fragili, immunodepresse, con più di 65 anni di età, donne in gravidanza o in allattamento, pazienti con patologie croniche, pazienti oncologici. Si tratta infatti dei soggetti che maggiormente rischiano l’ospedalizzazione dovuta alle complicanze che possono scaturire da un’infezione da Covid. Nel caso si risulti positivi, non vi è ovviamente obbligo di isolamento.

È comunque consigliato limitare al minimo i contatti, in caso si infezione. Anche l’utilizzo di mascherine fp2 sarebbe da considerarsi buona prassi. Per sapere se si è contratto il Covid, l’unico modo è sottoporsi al tampone, sia questo molecolare o rapido, dato che i sintomi potrebbero apparire come una normale febbre di stagione. Lavate bene e spesso le mani e, nel caso in cui siate entrati in contatto con qualcuno, sia vostra premura avvisarlo, così che possa sottoporsi ad adeguati controlli. Rivolgetevi al vostro medico di base, che potrà valutare caso per caso, così da permettere un processo di guarigione adeguato

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