Nascoste all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise si annidano 7 sculture, un museo a cielo aperto per il progetto “ARTEPARCO”.
L’Abruzzo è una regione piena zeppa di meraviglie, tutte da vivere e da scoprire, in grado di regalare attimi di serenità a chiunque decida di intraprendere degli specifici percorsi che portino a disvelare alcuni degli scorci più suggestivi che la regione possa offrire. Se però si è davvero curiosi e si vuole andare a fondo, oltre ciò che è palese, ci si potrà immergere in un percorso, un’esperienza che negli ultimi tempi sta attirando tanti curiosi, per la sua valenza culturale e naturalistica.
Già da qualche tempo infatti, ha preso il via un progetto molto ambizioso, che mira a unire l’arte scultorea all’immersione nella natura tipica abruzzese, dando vita a un’esperienza unica per tutti i curiosi che, visitando l’Abruzzo, vogliono unire i due fattori. L’iniziativa ha preso il nome di “ARTEPARCO” per via del suo sviluppo all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Ecco cosa visitare
Il progetto ARTEPARCO, iniziato nel 2018 con l’obiettivo di creare un museo a cielo aperto, attraverso alcuni dei percorsi più suggestivi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, si arricchisce di una nuova opera firmata dall’artista Megx che prende il nome di “Rinascita”: si tratta di una scultura che riproduce le fattezze di una figura umana e che si sviluppa direttamente da un tronco d’albero con le braccia protese verso il cielo.
L’opera si aggiunge al complesso di opere realizzate negli anni, per un progetto nato da un’idea dell’imprenditore di origini abruzzesi Paride Vitale, nato a Pescasseroli, paese da cui si sviluppa il percorso che porta poi alla scoperta delle varie opere disseminate sui percorsi C1 e C2 del Parco. Le opere condividono la caratteristiche della totale sostenibilità ambientale, andando a creare un senso di continuità alle varie espressioni di biodiversità presenti.
“Rinascita” di Megx va ad aggiungersi ad altre 6 opere: il “cuore” in legno di betulla del designer Marcantonio, le cornici immerse nel verde di Matteo Fato, la mano intagliata nel legno, dalle considerevoli dimensioni, da Alessandro Pavone, il “corno” che pare uscito da un racconto di fantasia, realizzato in ceramica da Sissi, l’installazione dedicata all’infanzia presentata da Valerio Berruti e l’intervento di “yarn bombing” di Accademia di Aracne.
L’opera di Megx, sfrutta il legno di un antico e vetusto albero, per creare una figura umana che pare voler fuggire dalla cornice legnosa, creando un vero e proprio ponte tra uomo e natura, in cui l’uomo, l’umano, con le braccia protese al cielo ricerca una connessione al suo spirito primordiale.