C’era l’accordo per il patteggiamento con la Procura Federale della FIGC ma è saltato all’improvviso: è arrivata la comunicazione ufficiale
Il mondo dello sport e quello della giustizia negli ultimi anni si stanno frequentando spesso e non solo ad altissimo livelli. Succede anche all’interno della FIGC che all’argomento ha dedicato anche diversi articoli del Codice di Giustizia Sportiva. E grazie a questo ora ha annullato in modo ufficiale una richiesta di patteggiamento.
Tutto dipenda dall’articolo 126 che prevede una circostanza specifica. Ancora prima che il Procuratore federale notifichi l’atto di deferimento, i soggetti interessati possono muoversi se è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini.
In particolare possono inviare una proposta di accordo, inviata con Pec, certificata alla segreteria della Procura federale. Questo per chiedere l’applicazione di una sanzione ridotta o modificata, indicando il tipo e la misura. Oppure in alternativa la volontà di adottare condotte che possano rimediare gli effetti degli illeciti che erano stati ipotizzati.
In pratica il classico patteggiamento prima del deferimento, con l’obiettivo di ottenere sanzioni su richiesta e ridotte. Sempre in base all’articolo 126 la sanzione potrà essere diminuita fino ad un massimo della metà di quella prevista nel caso in cui si procedesse in via ordinaria. Sempre l’articolo 126, comma 2, prevede la possibilità di ulteriori riduzioni della sanzione per circostanze attenuanti, come la collaborazione del calciatore o del tesserato.
A quel punto, se il Procuratore federale dopo aver ricevuto la proposta di accordo per patteggiamento la ritiene congrua scatta la seconda fase. Informa il Procuratore generale dello sport che entro 10 giorni può esporre eventuali rilievi il quale, entro dieci giorni. La proposta del tesserato diventa comunque definitiva dopo che sono trascorsi i 15 giorni ed è pubblicata con Comunicato ufficiale.
Terremoto FIGC, UFFICIALE: è saltato ogni accordo e ora scatta la sanzione più pesante
In alcuni casi il patteggiamento non può essere presentato e quindi accolto. Sono in particolari quelli di comportamenti violenti che abbiano provocato lesioni gravi ad una persona, oppure episodi di abusi o di molestie sessuali. E ancora, per una condotta recidiva, per episodi di prevaricazione e per chi abbia anche solo provato ad alterare il risultati di una gara.
Ma c’è ancora un altro motivo che può portare ad annullare il patteggiamento con la Federcalcio. Nel caso di un’ammenda pecuniaria esistono tempi tecnici prefissati per pagare e se una società oppure un tesserato li sfora, l’accordo decade automaticamente.
Così è successo negli ultimi giorni anche all’ASD Playground Velletri che nei mesi scorsi era finita sotto processo sportivo. In particolare il presidente, Claudia Serangeli, e uno dei tesserati, Matteo Fagnani. Erano accusati di aver organizzato nell’estate del 2023 un’Open Day (per tre giorni tra giugno e agosto) presso i campi della società che si occupa di Calcio a 5. Tutto lecito, a patto di chiedere l’autorizzazione ed effettuare una comunicazione al Coordinatore del Settore Giovanile e Scolastico di competenza.
Per questo in un primo momento, in base all’articolo 126 erano stati concordati 3 mesi di inibizione perla presidente e 4 giornate di squalifica da scontare nel campionato di competenza per Matteo Fagnani. Inoltre 500 euro di ammenda per la società. Tutto però doveva essere pagato entro 30 giorni dalla data di pubblicazione sul comunicato ufficiale.
Non è successo e così alla fine del termine perentorio per il versamento, anche l’accordo è tramontato. Ora toccherà alla Procura Federale occuparsene e stabilire nuove sanzioni per i due tesserati e per la società in questione.