Da dove arriva l’espressione idiomatica “Torniamo a bomba” e in che contesto si utilizza? Ciò che non sapete su una frase di uso comune.
La comunicazione verbale è fatta di tante cose, di tanti elementi che costituiscono l’insieme della “glossa”. La nostra lingua, come qualunque altra lingua infatti, non è semplicemente composta di parole a cui viene attribuito un significato, ma anche da espressioni che, con la giusta e risicata scelta di parole, riescono a comunicare concetti anche abbastanza complessi che richiederebbero, altrimenti, molte più parole per essere chiariti.
Il cosiddetto “slang” si forma proprio attorno a espressioni del genere, in grado di rendere i discorsi più snelli e fruibili, a patto che tutti i partecipanti alla conversazione ne conoscano il significato. Una delle espressioni che tanto venivano utilizzate dai giovani d’un tempo e che, ancora oggi, permane nel parlare comune, soprattutto in certe zone d’Italia, è “tornare a bomba”. Ma che significa?
Ecco cosa vuol dire
“Torniamo a bomba”, una frase che in tanti avranno sentito utilizzare almeno una volta nella vita o che, magari, si saranno ritrovati a loro a volta a usare durante una conversazione. C’è solo da capire cosa significhi. Come in molti altri casi, per espressioni d’uso comune, viene in aiuto direttamente il dizionario della lingua italiana, a riprova del fatto che certe espressioni sono ormai parte del tessuto socio-culturale italiano.
In questo caso in particolare, l’espressione “tornare a bomba” viene ripresa dal dizionario Zingarelli e servirebbe a indicare la volontà di riprendere un discorso lasciato interrotto o a tornare sull’argomento del discorso. Se la spiegazione è ormai cosa nota, rimane una grande incognita su quella che potrebbe essere l’origine dell’espressione che, probabilmente, affonda le sue radici nella storia politica d’Abruzzo.
Secondo testimonianze riferite oralmente, quest’espressione sarebbe da attribuire al parlamentare e senatore del Regno d’Italia, Silvio Spaventa. Secondo quanto riferito, sul finire dell’800, Spaventa stava tenendo un intervento alla camera per parlare di alcuni lavori da effettuare a Bomba in provincia di Chieti. I suoi colleghi però, continuavano a interromperlo con ingerenze di varia natura.
Spaventa però, con estrema calma, rispondendo a ogni domanda e intromissione, non perdeva mai il filo e cercava di ricondurre il discorso all’argomento principale, proprio con l’espressione “torniamo a Bomba”, intenso come volontà di parlare della città di Bomba. Non è comunque una ricostruzione accertata tramite fonti scritte ma semplicemente riferita oralmente, da chi in quel momento era in aula. Il risultato? Un’espressione immortale.