Una maxi truffa delle assicurazioni in Abruzzo, che vede coinvolti diversi professionisti in vari ambiti: da avvocati a infermieri e medici. Ecco cosa succede.
Fatta la legge trovato l’inganno, un vecchio mantra tutto italiano che vuole rispecchiare la proverbiale “furbizia” con cui si tenta di eludere il sistema legale, per tentare in ogni modo di avere dei guadagni extra, fuori da ogni tipo di tracciabilità. Capita spesso poi che, meccanismi del genere, degenerino in vere e proprie truffe, in cui varie personalità vanno a costituire sistemi autosufficienti.
Questo è ciò che pare star accadendo in Abruzzo. È infatti solo di poche ore fa la notizia che vorrebbe coinvolti, al centro di una maxi truffa, varie figure professionali abruzzesi, tra avvocati, medici e infermieri, ai danni di svariate compagnie assicurative. Il meccanismo fraudolento, sarebbe stato finalizzato all’ottenimento di risarcimenti illeciti, per incidenti mai avvenuti e diagnosi totalmente inventate. Ecco cosa succede adesso.
Le indagini
Un fatto che ha dell’incredibile, quello che ha colpito l’Abruzzo negli ultimi giorni e che ha portato molti cittadini, inevitabilmente, a dubitare della benevolenza che certi professionisti dovrebbero essere in grado di esprimere e trasmettere alla comunità. Fa dunque male venire a scoprire che svariati tra avvocati, medici e infermieri, avrebbero costituito una rete volta alla truffa delle compagnie assicurative.
L’obiettivo, come è facile da immaginare, era ottenere dei risarcimenti, il più gonfiati possibile, per fatti che in realtà non si erano mai verificati o che, in sede di diagnosi, venivano ingigantiti così da far aumentare il premio assicurativo. Uno degli espedienti più utilizzato, riguardava i più classici incidenti stradali che, nella maggior parte dei casi, non si erano nemmeno verificati o che, altre volte, venivano simulati.
Le indagini adesso, hanno portato allo scoperchiamento del sistema criminoso che ha visto coinvolti decine e decine di professionisti, sparsi per tutto l’Abruzzo per un totale di 76 indagati e 14 misure cautelari eseguite, già dalle prime ore della mattinata di giorno 22 luglio: dai semplici arresti domiciliari fino al divieto di esercitare la professione medica, quella sanitaria e forense, oltre all’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria.
La Procura della Repubblica di Chieti ha coordinato le indagini. Sono stati analizzati centinaia e centinaia di atti su incidenti stradali, scoprendo l’associazione a delinquere, radicata sul territorio di Chieti e provincia. A essere prese di mira erano sempre le compagnie assicurative che, negli anni, hanno liquidato somme di denaro importanti come risarcimento, per lesioni gravi mai realmente riportate.