Chiesa di Santa Maria di Stornazzano
La chiesa, detta anche dell’Annunziata, sorge “isolata” (il che vuol dire lontana solo qualche decina di metri dai brutti edifici del paese moderno) lungo la strada che porta verso Ascoli Piceno; uno dei lati è pendente, quasi a strapiombo sulla gola del Castellano.
È a navata unica, con tetto a campana. Le mura sono di pietra legate da uno spesso strato di malta e sono composte da blocchi di arenaria ben squadrati agli spigoli. Sul lato verso il torrente vi è un campaniletto a vela, con spazio per due campane, dove un tempo si apriva una finestra. L’edificio ha avuto una importante modifica nel primo Cinquecento ed è stato probabilmente oggetto di un consolidamento nel 1831. Sul lato sinistro sono evidenti le ricuciture, mentre l’ingresso laterale sul lato destro appare trasformato in ingresso principale, adornato di un nel portale e da una finestra.
Della chiesa medievale, esistente con ogni probabilità fin dall’XI secolo, sopravvive la cripta: le volte a crociera sono sorrette da colonne con semplici basi quadrangolari e capitelli a tronco di piramide. È singolare l’uso nelle colonne che creano un motivo a fasce. Per le sue caratteristiche strutturali, la cripta richiama quella della chiesa di San Giovanni ad Insulam, databile all’XI secolo, ma priva di abside.
Portale
Il portale e le cornici, che coronano e fanno da davanzale alla finestra, presentano un repertorio di motivi di varia epoca pittorescamente assemblati e risalgono senz’altro al 1512 (data contenuta nell’iscrizione). Interessanti le decorazioni, di stile assai inusuale in questa zona, con animali fantastici e volti molto suggestivi.
Affreschi
Nel riassetto di primo Cinquecento le pareti della chiesa superiore furono affrescate; i dipinti di carattere popolare (1510-1531) vennero in seguito ricoperti di intonaco e sono stati in parte riportati in vista nel secolo scorso, con risultati disastrosi. Sulla parete destra (foto in alto) vi sono:
Crocifissione
San Francesco
due San Rocco uguali
due Santi in due riquadri sovrapposti, dei quali, in alto, Sant’ Antonio abate e in basso, un Santo papa
Sulla parete di sinistra vediamo
Annunciazione
Sant’ Antonio abate
altro santo incompleto
Traslazione della Santa Casa
Santa Caterina d’Alessandria imperfetta
seguiva un altro riquadro ancora celato dall’intonaco
L’unica raffigurazione migliore per qualità ed eseguita da mano diversa, è l’Annunciazione, con l’Angelo annunciante che regge in mano il giglio e la Vergine in preghiera sul suo inginocchiatoio. In alto le cornici si concludono con un grazioso fregio floreale. Malgrado l’opera sia pesantemente danneggiata dal tentativo di recupero, l’impostazione delle figure e il modo di dipingere i volti non è privo di qualche sensibilità. Il dipinto porebbe essee collocato nel contesto della produzione di suggestione crivellesca, con particolare riferimento alla cerchia del Folchetti.